Lazialità su Lazio TV ospita un altro pilastro assoluto della gloriosa storia della Lazio.
Nelle ultime annate, presso gli studi di Via Giacomo Peroni, la trasmissione del nostro direttore Guido De Angelis ha ospitato svariati nomi illustrissimi. Dall’indimenticato D’Amico a Martini, da Oddi a Liverani, da Federico Marchetti a Cristian Ledesma, senza dimenticare il mister Delio Rossi.
Raramente, però, è capitato di avere in studio un campione del mondo e un vincitore della UEFA Champions League. Lunedì 25 novembre alle ore 21.00 i riflettori si accendono su Angelo Peruzzi, custode eminente dei pali della Lazio per ben 7 anni. 226 presenze e due trofei con l’aquila sul petto: la Supercoppa Italiana del 2000 contro l’Inter e la Coppa Italia 2003-2004 contro la Juventus, club a cui aveva fatto alzare proprio all’Olimpico la Coppa dalle Grandi Orecchie contro l’Ajax, parando due calci di rigore nella finalissima. Dal Verona alla Roma, dall’Inter alla Vecchia Signora, fino alla nazionale italiana, con cui ha vinto – da vice-Buffon – la Coppa del Mondo in Germania nel 2006. Sembrava destinato a vivere all’ombra delle bandiere: alla Roma c’era il mito Tancredi, a Torino l’icona Tacconi, in biancoceleste arrivò per alternarsi con Marchegiani, l’anno successivo al secondo scudetto. Si è sempre conquistato il posto, Angelo, a forza di umiltà, carattere e prestazioni da urlo.
Né eclatante né per i fotografi, il suo stile asciutto nel parare e il suo coraggio nelle uscite – specialmente quelle in presa bassa – ha fatto la storia del ruolo. Con i giganti della porta Casillas, Kahn, Buffon e Schmeichel ha segnato un’epoca del calcio, in una carriera piena di soddisfazioni ma anche di altrettanti infortuni, spesso dovuti proprio alla mancanza di paura. Il gigante di Blera venne inserito nel 1997 nella lista dei 50 candidati al Pallone d’Oro, ed è stato insignito del Collare d’Oro al Merito Sportivo nell’ottobre del 2006, oltre che dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. In carriera ha giocato con i più forti di un’era del football, da Roberto Baggio ad Alessandro Del Piero, da Nesta a Mihajlovic, vincendo 3 scudetti, tre Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane, oltre a una Coppa UEFA, una Supercoppa europea e una coppa Intercontinentale. E nei momenti difficili non s’è mai tirato indietro. Al termine della gestione Cragnotti, ha deciso di rimanere alla Lazio, riducendosi drasticamente lo stipendio a rifiutando le offerte di Roma e Arsenal e diventando il primo estremo difensore dell’era Lotito. La classe e l’eleganza di Dino Zoff, il cuore impavido di chi nel viterbese ha imparato a bloccare la sfera pescando i pesci a mani nude. Alla Lazio ha avuto tanti condottieri: da Eriksson a Zoff, da Roberto Mancini a Zaccheroni, da Caso a Papadopulo, con cui ha vinto il derby “della Befana” assieme a Paolo Di Canio. Ha voluto ritirarsi con la maglia della Lazio, sotto la gestione di Delio Rossi, salutando commosso la sua gente a 37 anni in un malinconico Lazio-Parma del 2007, dopo 620 partite da professionista. Alla Lazio sarebbe tornato da club manager, svolgendo l’incarico dirigenziale per il lustro 2016-2021.
Lunedì sera sul canale 13 del digitale terrestre vi aspettiamo per una puntata speciale della trasmissione di “Lazialità”, l’occasione per conversare con Angelo Peruzzi dell’attualità e quindi della Lazio di Marco Baroni, ma soprattutto per immergersi nella carriera di uno dei portieri più vincenti che la Lazio abbia mai avuto. Tanti ospiti, tanti amici di Lazialità, tanti amici ed ex compagni di Angelo sono pronti a partecipare all’ultimo appuntamento televisivo del mese di novembre.
La puntata sarà fruibile anche in streaming dal sito di Lazio TV e andrà in interconnessione sulle frequenze dei 98.100 di Radiosei Lazio.
Vi aspettiamo lunedì dalle 21.00 alle 22.30. Non mancate!
N.F.