Lazio, Isaksen: “Con Baroni c’è comunicazione. Avevo bisogno di questo rapporto”

Gustav Isaksen si racconta. Protagonista di un inizio di stagione su buoni livelli (2 gol e 2 assist in 15 presenze), l’esterno biancoceleste ha avuto modo di parlare direttamente dal ritiro della nazionale danese. Tra i vari argomenti trattati, l’ex Midtjylland ha avuto modo di soffermarsi su Baroni e sul loro rapporto.

Con la maglia della Danimarca, Gustav sarà impegnato nei match di UEFA Nations League venerdì 15 novembre e lunedì 18, rispettivamente contro Spagna e Serbia.

Di seguito le sue parole:

-Sulla lingua: “Con l’italiano sta andando benissimo, ho già fatto molte interviste. Al club è tutto in quella lingua, quindi ho dovuto impararla. Mi ha aiutato molto perché diverse sessioni di allenamento sono tattiche ed erano più difficili quando non capivo cosa veniva detto. Ora è bello partecipare di più in campo e sono riuscito anche ad avvicinarmi di più ai miei compagni italiani. Certo, vivere in Italia non è facile come vivere qui, dove hai amici e famiglia vicini. Alcuni giorni sono più duri e ovviamente mi mancano tutte le persone care che ho in Danimarca. Ma per questa è una grande esperienza e sento che sto imparando qualcosa di nuovo ogni giorno. Ora mi sento bene e mi diverto, è più bello stare lontano da casa quando si vince e si gioca. Io ho  una famiglia incredibilmente unita con tre fratelli, che sono anche i miei migliori amici. Sono stati con me durante tutto questo viaggio e sarebbe stato molto difficile senza di loro”.

-Su Baroni: “Ho bisogno di un allenatore che mi parli e mi dica cosa fare come Baroni. I primi due tecnici che ho avuto, Sarri e Tudor, non comunicavano tanto. Ora con Baroni parlo molto, viene da me dopo ogni partita e mi dice cosa ho fatto male e cosa ho fatto bene. Credo di aver bisogno di questo tipo di rapporto, mi dà un senso di sicurezza e mi permette di crescere in modo diverso rispetto a quanto avevano fatto i miei due allenatori precedenti. È strano quanto possa cambiare. Ora alla Lazio ci si chiede se si possa davvero vincere un trofeo. Io sento che possiamo giocarcela e dare fastidio a tutte le squadre del campionato”.

Di Alessandro Sciacqua

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