Al termine di Monza-Lazio arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis.
PROVEDEL 6 – Non è chiamato a interventi e vive un pomeriggio tranquillo, pur strillando più volte ai compagni per richiamarli all’attenzione. Con i piedi ci fa vivere qualche brivido, ma oggi non è stato mai impensierito. Prima porta inviolata in trasferta in campionato.
MARUSIC 6 – Discreta gara, come al solito di quasi assoluto contenimento. In avanti non si vede praticamente mai. Applicato, senza svarioni.
GILA 6,5 – Uno o due errori in uscita, specie ad inizio gara, quando perde palla e lascia al Monza un 4 contro 2 che fortunatamente Mota spreca. Arcigno, tiene botta nel primo tempo e nella ripresa non va in sofferenza.
ROMAGNOLI 7 – Partita sontuosa. Eccelso in marcatura su Djuric, ho contato 7/8 anticipi a ribaltare l’azione da difensiva in offensiva. Il migliore della fase difensiva, ha stravinto tutti i duelli e sta tornando leader carismatico della retroguardia. Il primo gol europeo col Porto deve averlo galvanizzato.
NUNO TAVARES 7 – Si gestisce come con il Porto, ma quando accelera non si prende. Fa ammattire Pedro Pereira, che prima lo stende e si becca il giallo, poi lo lascia passare due volte e costringe Nesta al cambio. Gli manca solo l’ultimo passaggio, anche oggi calcia tre volte in curva, ma quando prenderà la porta dovremo contare i chilometri orari a cui partirà la conclusione vincente. Strapoteri fisico devastante.
PELLEGRINI 6 – Ancora un ingresso convincente, con meno lavoro del solito da fare, ma senza errori. Una manciata di minuti per dimostrare ancora di essere coinvolto alla grande nel progetto.
GUENDOUZI 6,5 – Solita partita di generosità e corsa a tutto campo, con troppi errori nell’ultimo passaggio. Fosse anche rifinitore, probabilmente non sarebbe mai sbarcato a Roma. La sensazione è che ormai, anche quando non al meglio, abbia trovato un senso della posizione e una fiducia che gli consentono di giganteggiare su ogni campo. Nel finale, prima di uscire per Gigot, dà a Castellanos il cioccolatino del raddoppio (vanificato).
GIGOT 5,5 – Entra nel finale per dare alla squadra un’opzione in più sui palloni alti. Idea corretta di Baroni, ma si segnala soltanto per un fallo sciocco, ingenuo, inutile, istintivo, ad un metro scarso dalla linea dell’area di rigore, che causa l’ultima punizione di Caprari che ci tiene col fiato sospeso fino al triplice fischio. Peccato grave, per fortuna non ha compromesso il risultato finale.
ROVELLA 7 – Dinamismo, rapidità d’esecuzione, ormai anche fraseggio pulito. Era ovunque e ha chiuso un’altra partita da veterano. Rispetto al solito, oggi è andato anche vicino al gol dell’ex, trovando Turati pronto alla gran parata. Recuperi, palloni sradicati, esce sfinito.
VECINO 7 – Di intelligenza clamorosa, sempre. Sembra che la Lazio abbia giocato col centrocampo a tre, in realtà anche oggi era il primo ad andare in pressing sul primo portatore del Monza, il primo ad alzarsi in pressione per rendere sporco l’avvio di azione dei brianzoli. Servirebbe a Castellanos la palla del 2-0, malamente cestinato. Non ha grandi chance da rete, ma con Rovella è l’uomo in campo ad aver macinato più chilometri. Preziosissimo.
PEDRO 7 – Ennesima prestazione importante, è un moto perpetuo e non dà mai punti di riferimento. Essenziale nell’azione del gol che decide la gara: è lo spagnolo a strappare la sfera dai piedi di Maldini e dare il là alla rete di Zaccagni. Rincorse all’indietro, sprint, questa volta da ala destra. Chapeau assoluto al nostro eterno giovane.
ISAKSEN 5 – Impatto terribile con la partita. Inciampa sul primo pallone e lo lascia lì, poi non si rende conto di commettere un fallo su Kyriakopoulos che gli costa il giallo e concede agli avversari una punizione pericolosa. In avanti si mette in proprio soltanto una volta, sbagliando la misura dell’ultimo passaggio. Provedel lo richiama continuamente invitandolo a cogliere la delicatezza dell’ultima mezz’ora di gara. Non ci siamo, ragazzo.
DIA 6 – Partecipa sempre alla manovra, e quando calcia prende sempre la porta. La prima occasione della partita è il suo mancino che chiama Turati al prodigio sul primo palo. Era al “debutto” da prima punta in Serie A – nell’unica volta in cui il Taty era mancato, a Firenze, giocò Noslin da centravanti – e se l’è cavata, pur ricevendo meno rifornimenti del solito da una Lazio più abbottonata. Esce nella ripresa per Castellanos.
CASTELLANOS 5,5 – Entra in campo e si divora due volta l’occasione del 2-0 che avrebbe chiuso la partita. Prima si accomoda la sfera sul dentro ma non centra lo specchio dal limite dell’area, poi riceve la sfera tutto solo davanti a Turati e ha 3 secondi per calciare indisturbato, ma non guarda nemmeno il posizionamento dell’estremo difensore rivale e gli calcia addosso. Lo perdoniamo, ma se non avessimo ottenuto i tre punti sarebbe stato da 4 in pagella e avrebbe avuto la partita sulla coscienza.
ZACCAGNI 7,5 – Era entrato col Cagliari e aveva regalato alla squadra il gol da tre punti, oggi fa lo stesso a Monza, su un campo difficile. Prima colpisce il legno, poi con la sua giocata realizza il primo gol stagionale su azione col destro: fino ad oggi solo rigori e una rete di testa all’Empoli. La presenza del “treno” Tavares gli permette di rimanere più bloccato e a volte tirare il fiato, facendo andare l’ex Marsiglia sul binario di sinistra. Gran partita per il capitano. Non si disperi per la mancata convocazione di Spalletti. Sarà utilissimo alla nostra causa alla ripresa.
NOSLIN 6 – Ultimo quarto di gara, gli riesce poco o nulla, e perde anche uno o due palloni delicati senza riuscire a gestirli. Non un ingresso memorabile, ma si è comunque sacrificato e oggi voglio essere di manica larga. Di sicuro deve alzare decisamente il livello delle sue prestazioni.
BARONI 8 – Va a Monza col 4-3-3, la squadra continua a tenere l’atteggiamento corretto e ottiene la prima vittoria in trasferta senza incassare reti. Vittoria di misura, la decima sulle ultime undici partite. Numeri impressionanti, da stropicciarsi gli occhi. Lascerà partire una decina di calciatori, sarà fondamentale lavorare bene durante la sosta con i pochi che rimarranno a Formello. Sta confezionando un capolavoro assoluto.