Al termine di Lazio-Porto arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis.
MANDAS 6 – Per la terza volta di seguito vince il ballottaggio con Provedel in Europa. Non viene mai seriamente impegnato, ci fa soffrire per tutta la partita per la gestione della sfera con i piedi. Ma siamo della Lazio. Incolpevole sul gol.
MARUSIC 6 – Dà il cambio a Lazzari sulla catena destra. Disputa una gara disciplinata fatta di grande attenzione nel contrasti e nei duelli aerei. La performance è macchiata dall’errore sul gol del Porto. Pedro lo salva prima con un recupero mostruoso e poi col gol finale che fa esplodere l’Olimpico.
GIGOT 6 – Esordio assoluto all’Olimpico contro l’attaccante-rivelazione Samu Omorodion. Sempre puntuale negli anticipi, scivola in continuazione e prende sempre il pallone, ma rischia tanto su ogni pallone, perché il giallo a inizio gara è pesantissimo per un calciatore che fa dell’esplosività e della cattiveria agonistica la sua caratteristica migliore. Sufficiente e imperioso nei duelli aerei. Se riuscirà a disciplinarsi un po’, potrebbe essere una risorsa.
GILA 7 – Entra in campo al posto di Gigot più per evitare il rosso al francese che per cambiare la partita. Invece, il suo dinamismo e la sua ferocia nel ribaltare l’azione da difensiva in offensiva sono stati determinanti. Il Porto non si è più avvicinato alla nostra area. Bravo, Mario!
ROMAGNOLI 7 – Il meno brillante dei nostri centrali in stagione, ma il forfait di Patric e l’esigenza di far rifiatare Gila lo proiettano titolare anche nel giovedì europeo. Tiene botta in fase difensiva e nel recupero della prima frazione sblocca la partita di testa, battendo Diogo Costa. Nel primo tempo non è sempre ben posizionato, ma il gioco della Lazio mette sempre e rischio i centrali e lui se l’è cavata egregiamente.
NUNO TAVARES 6,5 – Debutta in Europa con la nostra maglia, col dente avvelenato da buon ex Benfica. Applicato in fase difensiva, pensa più a duellare facendo valere il suo fisico straripante che ad offendere con la proverbiale incisività. Sovrappone meno del solito, nella ripresa non ne ha più e si prende la standing-ovation (meritata) dell’Olimpico.
PELLEGRINI 6+ – Non sarebbe giudicabile ma quando per evitare un contropiede si sdraia a terra arrivando a 200 chilometri orari sul pallone nel tentativo di anticipare il rivale del Porto, è da applausi scroscianti. Coinvolto, e si vede.
GUENDOUZI 6,5 – Non riposa mai, Rovella non va rischiato e così il francese è ancora in campo dall’inizio. E’ letteralmente dappertutto, a sradicare palloni e avviare l’azione. Si abbassa tra i due centrali e si viene a prendere la sfera da Mandas, poi qualche secondo dopo lo trovi a sinistra, o forse a destra? Non gli si può chiedere di avere eleganza nell’ultimo passaggio, ma lotta come un leone e in queste gare si esalta.
VECINO 6,5 – Il nostro uomo d’esperienza per la serata più affascinante dell’inizio di stagione. Serve al Taty l’assist del gol subito annullato per fuorigioco. Poi fa tanta legna in mezzo al campo e si posiziona sempre bene tra le linee. Come ogni partita da quando veste la nostra maglia, ha un’occasione gigantesca sul solito inserimento perfetto, ma con la testa spedisce la sfera sopra la traversa. Intelligenza calcistica, sempre.
TCHAOUNA 6 – Titolare di Coppa, si spende più del solito anche in fase difensiva e va premiato. I soliti due o tre palloni giocati in orizzontale che, sanguinosi, rischiano di farci prendere gol, ma anche tanta grinta nella riconquista. Serve in profondità Castellanos in avvio di gara nell’unica vera sgroppata di un match comunque attento. Esce nella ripresa.
ROVELLA 7 – Per stessa ammissione di Baroni, quando entra il biondo la gara cambia. Francobolla chiunque capiti dalle sue parti, e se non capita, lo va a cercare. Molto mobile, sporca mille traiettorie e restituisce il palleggio perduto ad una Lazio in difficoltà. E’ entrato come un leone.
PEDRO 9 – Nell’inedita posizione di trequartista, fa le veci di Dia. Del gol decisivo, paradossalmente, non mi interessa niente: in questo momento ha l’oro addosso e segnerebbe anche giocando da solo contro un’intera squadra. Il motivo del voto – tra i più alti mai dati – è l’atteggiamento che riversa in campo dal primo minuto al 94’. Protagonista di una serie infinita di corse all’indietro, dopo l’ora di gioco compie due ripiegamenti difensivi chiudendo in angolo pericolose offensive portoghesi con la voglia di un ventenne. Gestisce sempre bene la sfera, è diventato il trascinatore di un gruppo di cui ormai è l’idolo assoluto. Raffaella Carrà – un bacio al cielo – sarà contenta per il suo pupillo.
ZACCAGNI 6,5 – Il capitano torna dal 1’dopo tre partite per sfidare il Porto all’Olimpico, cosa che non era riuscito a fare a causa di una beffarda squalifica ai tempi di Sarri. Autore di un recupero-lampo, non può essere al meglio ma si spende per i compagni e guadagna i soliti trecento falli, facendo salire la squadra nei momenti di difficoltà. La catena di sinistra oggi non funziona al meglio, ma il suo sacrificio è da apprezzare. Rientra spesso sul destro ma non riesce a mettere al centro palloni puliti. Quando il Porto prende fiducia dopo l’1-1, il numero 10 spegne l’entusiasmo dei Dragoni conquistando due punizioni preziosissime. Esce a metà ripresa per Isaksen.
ISAKSEN 6 – Sarebbe protagonista del solito spezzone di gara morbido, con poca forza sulle gambe, poca cattiveria in zona gol. Poi, all’ultimo minuto, per non saper né leggere né scrivere rientra sul mancino e scodella in mezzo il pallone della vittoria. Gli ingressi dei nostri due biondi ci hanno dato tanto. Forza, ragazzo, forza!
CASTELLANOS 7 – Baroni non ci rinuncia neanche stasera, l’argentino è instancabile e gasato dalla seconda chiamata con la nazionale argentina. Corre come un assatanato svariando sul fronte offensivo e gestendo alla grande la sfera. Fastidioso da marcare, Perez e Djalo lo contengono bene, ma non di testa: sui duelli aerei è formidabile e di testa assiste Romagnoli per la rete del vantaggio. Nella ripresa Baroni capisce che se continuasse a correre rischierebbe di stramazzare al suolo, e per pietà inserisce Dia da prima punta. Altra prestazione maiuscola.
DIA 6 – Impatto discreto sulla partita, i centrali del Porto sono molto ostici e ruvidi e non gli arrivano tanti palloni giocabili. Entra nel momento più difficile della partita ma non sfigura. Lo rivedremo titolare a Monza, per l’ultimo sforzo prima della partenza col suo Senegal.
BARONI 8 – Altri 8 cambi rispetto al campionato, prosegue il trend del turnover massiccio nonostante l’avversario proibitivo. Ha ragione anche stasera: altra vittoria in extremis, altra prestazione superba, resa ancora più importante dal livello dei rivali. 12 punti su 12 in Europa League. Di più non sarebbe possibile.