Al termine della sfida tra Lazio e Porto, valida per la quarta giornata di Europa League, e vinta per 2-1 dai biancocelesti allo scadere grazie ad un gol di Pedro, il tecnico biancoazzurro Marco Baroni è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le sue parole:
La Lazio ha dimostrato qualità da grande squadra stasera
“Devo fare i complimenti alla squadra, quando arrivano partite così conta come ci arrivi, oggi ho chiesto una partita di personalità, convinzione e gioia. Avevamo bisogno di questo, oggi abbiamo affrontato un grande avversario, che ha verticalità, pungenti. Complimenti a tutti, alla fine c’era un clima bellissimo”.
In Italia la Lazio ha segnato 9 gol nell’ultimo quarto d’ora, come Barcellona e poche altre. La caratteristica più importante è quella di non morire mai?
“È quella di crederci sempre, lo dobbiamo a noi stessi, bisogna giocare per vincere. So che arriveranno momenti difficili, ma se hai un’identità forte li superi. Oggi leggevo che il City non perdeva 3 partite di fila dal 2018, sono grandi squadre. Io difficilmente metterò un difensore per portare a casa il risultato, non sarei coerente con la proposta che facciamo in allenamento”.
Ti abbiamo visto esultare in campo, eri molto contento. Sarri diceva che la Lazialità la comprendi quando sei dentro. Come la stai vivendo?
“Scrivo anche in partita tra primo e secondo tempo per vedere ciò che non ha funzionato. Io sono dentro con tutto, fa parte del mio carattere, ho avuto la chance più bella della mia vita, ho dormito due mesi e Formello. Voglio dare tutto me stesso, quando dico che non dormo la notte è perchè questa squadra mi stimola, vedo la partecipazione che ho chiesto. La proposta dal primo giorno è stata quella, la squadra ci crede e va forte”.
Stasera quando è tornato nello spogliatoio dopo questa vittoria, vede i suoi ragazzi con degli occhi diversi, si stanno avvicinando a quell’idea di grande squadra che ha lei? Come sta Castrovilli e Patric?
“Su Castro è stato fatto un comunicato, lo perderemo per qualche settimana. Patric ha un’infiammazione ma sono fiducioso che a Monza possa esserci. Rientrato negli spogliatoi ho parlato con lo staff e ho detto che c’era poco tempo per rimettere tutti in sesto per la prossima partita. Siamo alla sesta gara in 19 giorni e a Monza saremo alla settima in 21. Mi fa piacere vedere i ragazzi gioire, sono dei professionisti, sanno come comportarsi e sanno gestire. Parlo di equilibrio perchè tocca e me portarlo nello spogliatoio. Ci fa piacere quando le cose vanno bene ma io devo ricentrare la squadra su quello che conta veramente. Non dovevo aspettare questa partita, anche a Torino abbiamo giocato da grandissima squadra, anche nelle difficoltà”.
È arrabbiato con se stesso per i cambi, forse c’era l’opportunità di farli prima? Quando si passa al 4-3-3 si ritrova un po’ di equilibrio, come si può proseguire su
“Noi lavoriamo sul 4-2-3-1 ma l’intelaiatura non veràà mai toccata, potremo avere un vertice alto o basso, in quel momento mi sono arrabiato. Nuno aveva fatto un’ottima gara, c’era bisogno di lucidità, ho dovuto aspettare che palla andasse fuori. Non è solo colpa di quella situazione, sicuramente poi Rovella ci ha dato una mano e abbiamo trovato equilibrio”.
Di Matteo Selli