Nel corso della trasmissione “Quelli che…” in onda sui 98.100 di RadioseiLazio è intervenuto il giornalista di Rai Sport Stefano Mattei. Di seguito le sue parole:
-Sulla partita: “Una partita vinta con merito, anche per le occasioni create. Dall’altra parte un solo tiro in porta, quello deviato da Gila che poi ha portato al gol del Cagliari. Vittoria un po’ sofferta perché non si può essere sempre al massimo fisicamente e mentalmente. Una Lazio che non brillante come in altre occasioni, ma l’importante erano i tre punti”.
-Podio: “Su tutti Rovella, veramente importante, ha vanificato spesso le iniziative del Cagliari. Poi sicuramente Dia, che da qualità. Infine Pellegrini, non può garantire gli strappi di Tavares, ma entra in entrambi i gol. Nell’ordine: Rovella, Pellegrini, Dia. Noslin insufficiente. Poco partecipe nel gioco della Lazio, non garantisce il rendimento adatto. Isaksen splendido incompiuto. Arriva sempre a un passo. Si intravedono certe caratteristiche ma manca sempre qualcosa”.
-Arbitraggio: “Per 78 minuti Ayroldi ha arbitrato bene. Questi rigori sono sempre stati fischiati. In altri casi non fa questo clamore. Il Cagliari ha ricorso stesso al fallo tattico, i gialli sono meritati. Mina gioca sempre in questo modo, secondo me il secondo giallo è sbagliato anche perché forse il fallo non c’è. L’applauso di Adopo è giustamente sbagliato. Il fallo di Mina su Isaksen secondo me è punizione e giallo. Punizione perché il vantaggio non si concretizza, giallo perché Isaksen è orientato verso la sinistra e non centralmente”.
-Zaccagni: “Con lui a sinistra produci quello che Tchaouna e Isaksen a destra non riescono a dare. Con Zaccagni e Tavares la Lazio vive sulla sinistra. Ricorda un po’ la coppia Theo-Leao. Ieri Dele-Bashiru ha dimostrato che non può giocare davanti alla difesa. Non ha tecnica e velocità di pensiero, deve giocare dalla trequarti in su, serve dunque un altro mediano”.
-Classifica: “Qualche settimana fa ho detto la Lazio avrebbe avuto un calendario abbordabile. Per ora, a metà percorso, siamo a punteggio pieno. Poi arriverà un calderaio in salita. Dobbiamo fare punti, così aumentano le possibilità di rimanere nelle zone alte”.
Di Alessandro Sciacqua