Alla vigilia di Twente-Lazio, l’esterno biancoceleste Pedro Rodriguez, ha avuto modo di presentare il match di UEFA Europa League in conferenza stampa, di seguito le sue parole:
-Ricordi della finale Spagna-Olanda? Pareri sul calcio olandese?
“Ci sono giocatori forti e dinamici, con grandissima qualità. Ci sono tante squadre forti. Domani sarà una gara difficile per noi. Anche la nazionale olandese è veramente di livello. Sarà difficile vincere qua, anche per stadio e ambiente”.
-Questa squadra può arrivare fino in fondo? Come vedi questo nuovo progetto?
“Ho sempre detto che la Lazio deve puntare sempre al titolo. La scorsa stagione ha vinto l’Atalanta, abbiamo calciatori, qualità e personalità per farlo. Non sarà facile farlo ma abbiamo l’opportunità di arrivare fino in fondo. Domani sarà difficile ma siamo qua per fare una bella prestazione”.
-Quale scintilla vi è scattata? Fine carriera vicina?
“Ora mi sento molto bene in questo ambiente, è un momento speciale alla Lazio. La scintilla è arrivata con il mister e con i nuovi arrivati. Stiamo lavorando molto bene, con la giusta mentalità. Dobbiamo avere questa mentalità nel tempo. Nel futuro, continuando ad arrivare in Europa, si potrà costruire una squadra ancora più forte”.
-Più difficile il gol con il Nizza o con l’Empoli? È stata una rivincita?
“Quando ho l’occasione di aiutare la squadra cerco di farlo al massimo. Ho passato una settimana bellissima. Il gol più difficile è quello con il Nizza ma segnare è sempre importate, spero di continuare così. Il mister mi da fiducia, quando entro in campo cerco di farlo al massimo. Faccio questo sport da tanti anni ma per me giocare è sempre speciale”.
-Come miglioreresti in questa Lazio? In cosa invece ti ha stupito? Sei veramente sicuro di voler smettere?
“A fine stagione si parlerà, ma in questi momento non ci penso. Continuerò a correre e dare il massimo finché corpo e testa reggono. I giovani stanno lavorando benissimo, in due-tre anni diventeranno molto importanti. Bisogna aiutarli perché arrivano qui da altre squadre e sentono la pressione. Noi dobbiamo dargli una mano. Abbiamo costruito una bellissima squadra, il livello è molto alto. Possiamo fare qualcosa di bello quest’anno”.
-Quanto può contare la tua esperienza?
“Cerco di aiutare i compagni nuovi, essendo un veterano. Sono i giovani quelli che ti sentono di più e ti chiedono più consigli: soprattutto a livello mentale. Ad alcuni manca solo quello, sbloccarsi e giocare liberi. Cerco di aiutarli così. Poi in campo ognuno deve dare il massimo. Se stiamo bene possiamo vincere ogni partita”.