Nel corso della trasmissione “Quelli che…” in onda sui 98.100 di RadioseiLazio è intervenuto Massimo Maestrelli, per parlare del docufilm “Maestro, il calcio a colori di Tommaso Maestrelli”. Di seguito le sue parole:
Per riascoltare l’intervento di Massimo Maestrelli clicca qui:
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“Ci pensavo da tanti anni ma i progetti che mi erano stati proposti non mi facevano fare i salti di gioia. Ho aspettato il progetto giusto, con una produzione di livello e nel cinquantesimo anniversario dello Scudetto si è palesato tutto. Sono l’ultimo che può raccontare la storia di una famiglia che ha avuto tanto da Roma e dalla Lazio. È sorprendente l’affetto che è rimasto anche a Reggio Calabria e a Foggia, lui ha portato la Reggina in Serie B e ha sfiorato la Serie A, è stato un grande successo. Poi ha portato il Foggia in Serie A. Questi sono stati passi importanti per la sua meravigliosa avventura alla Lazio. Uno dei momenti più toccanti è quello della guerra, quando ho scoperto che gli è stata data la formazione di 300 uomini in battaglia, ho capito che le sue doti di condottiero gli erano state riconosciute già a 22 anni. Babbo sorrideva sempre a casa, perdeva il sorriso solo quando parlava della guerra, si intristiva in una maniera spaventosa, aveva difficoltà a parlarne. Penso che Chinaglia sia stato quello più amato da mio padre, aveva bisogno di supporto fuori dal campo, aveva bisogno del suo sostegno“.
Di Matteo Selli