TMW, Tare: “Sentivo il bisogno di lasciare la Lazio. Dopo 18 anni meritavo un ringraziamento”

Igli Tare torna a parlare di Lazio. Intervenuto ai microfoni di TMW, l’ex direttore sportivo biancoceleste ha avuto modo di esprimersi su diverse situazione nel mondo calcistico attuale. Tra i vari argomenti trattati spazio, ovviamente, anche alla Lazio. Di seguito le sue parole:

Su Inzaghi: “Conosco Inzaghi, è una persona pulita, non credo che questa vicenda possa incidere. L’Inter è la squadra da battere, è la più forte. Ha pressione così ma è una pressione guadagnata, perché negli anni ha creato un team vincente. Può arrivare anche lontano in Champions. È cresciuto molto sulla sua personalità. Il primo anno è stato molto difficile, anche se ha vinto due trofei. Non si fidava molto sulla sua tenuta a livello internazionale, l’arrivo in finale di Champions è stato il momento più alto della sua consapevolezza e lì è partito un nuovo Inzaghi. Sa di essere un allenatore di altissimo livello. E’ migliorato nella gestione della rosa e nella comunicazione. Lo ritengo tra i 2-3 allenatori più forti del mondo insieme ad Ancelotti e Guardiola”.

-Sulla stagione della Lazio: “E’ la squadra che diverte di più, ha un ottimo allenatore, molto preparato, che ha in mente un giocatore molto offensivo e si è adattato ai giocatori presi. E’ una bella sorpresa, mi auguro che duri a lungo ma per adesso sono una bella sorpresa. Chi mi ha sorpreso di più? Tavares, che ha inciso tanto, ma si sapeva delle sue caratteristiche. Doveva arrivare già tre anni fa ma all’epoca non lo abbiamo preso perchè non era adatto allo stile di Sarri. Ora finalmente è arrivato e sta dimostrando di essere un giocatore di alto livello”.

-Sul passato in biancoceleste “Da parte mia io avevo il bisogno di fermarmi e lo avevo detto anche a Lotito prima di iniziare l’ultima stagione. Vedevo che le strade stavano prendendo vie diverse. Per rispetto mi sono fermato, penso che la Lazio rimarrà un pezzo grande del mio cuore, ho vissuto tanti momenti bellissimi e anche difficoltà, ma mai dire mai nella vita. Dopo 18 anni meritavo un ringraziamento, non è stato così ma non cambia nulla sul giudizio sulla Lazio e sul presidente Lotito”.

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Guido De Angelis

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