Al termine di Lazio-Nizza, seconda giornata della fase campionato della nuova UEFA Europa League, arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore Guido De Angelis. Come dopo ogni gara della Lazio ormai da anni, ecco voti e giudizi alle aquile del match dell’Olimpico.
MANDAS 6,5 – Prima stagionale per il portiere greco, dopo l’esordio europeo di Provedel ad Amburgo. Per il portierino è la prima partita di sempre in Europa. Deve riprendere confidenza col rettangolo verde e sbaglia la misura dei primi rinvii. Prima parata alla mezzora, non difficile, sul suo palo. Incolpevole sul gol di Boga. Attento anche a metà ripresa su un’insidiosa conclusione da fuori area.
MARUSIC 6 – Lazzari ha bisogno di rifiatare e il montenegrino parte dal 1’. Parte con una buona diagonale in scivolata su Boga, poi comincia a dimenticarsele su Louchet, che può penetrare in area indisturbato. Colpevole in occasione del gol del 2-1, quando quasi si smaterializza e si perde Boga che col sinistro trafigge Mandas. Nel secondo tempo, però vince tutti e duelli calandosi alla perfezione nella tipologia di gara che era venuta fuori.
PATRIC 6,5 – Protagonista di un recupero lampo, appena una settimana fa era stato costretto al cambio contro la Dinamo Kiev, oggi gioca in coppia con Gila in Europa League. Gladiatorio, gestisce tutti i palloni con intelligenza e non si fa mai superare da un pericolossimo Boga. Ennesima prestazione dà leader, ho imparato ad adorare questo ragazzo. Buon debutto.
GILA 6,5 – Da quando è rientrato non ne salta più una e oggi fa respirare Romagnoli. Disputa una prima mezz’ora di enorme attenzione, facendosi sentire nei contrasti. Il campo bagnato – fradicio, direi – ne esalta le caratteristiche di guerriero spavaldo. Brutto, sporco, cattivo ed efficace. Accusa qualche problemino fisico e al 68’ chiede il cambio. Al suo posto Romagnoli.
ROMAGNOLI 6 – Gestisce gli ultimi assalti finali con lucidità, anche se a dir la verità i francese nell’ultimo quarto di gara avevano perso la birra. Sufficiente, tornerà dall’inizio con l’Empoli.
PELLEGRINI 6,5 – L’ingresso a Torino non era stato dei migliori, ma al debutto in Germania se l’era cavata bene e oggi Baroni gli concede un’altra chance. Gli riesce quasi tutto, e in difesa è tra coloro che soffrono di meno. Applicato e sereno, tra il 68’ e il 72’ salva due volte il gol, prima su un retropassaggio suicida di Rovella, poi su un’incursione in area piccola di Guessand. Sta dando l’anima!
GUENDOUZI 6,5 – Sente aria di derby e chiede al tecnico di giocare dall’inizio. E’ in palla e serve a Marusic un pallone panoramico su cui Pedro viene anticipato in corner. Dà equilibrio al centrocampo e pulisce una marea di palloni. Bravissimo a barcamenarsi nell’acquitrino della ripresa, ha il grande merito di riuscire a essere ordinato sotto l’acquazzone. Gigante!
VECINO 7 – Il mister lo ha definito un lusso per esperienza e intelligenza tattica, e lo rilancia dall’inizio dopo l’ottima prova di mercoledì scorso e l’ingresso esaltante di domenica pomeriggio. Ha anche licenza di spingere, infatti la prima conclusione del match è sua. Al secondo tiro, trova la seconda traversa di giornata. Un fattore sulle palle alte, specialmente sui piazzati francesi. In fase di filtro è strepitoso nei primi 45’. Quando il campo diventa una piscina, alza il pallone e non sbaglia mezza volta un posizionamento. Straordinario.
TCHAOUNA 5,5 – In campionato Baroni gli preferisce Isaksen, ma in Europa la fascia destra è la sua. Al 12’ combina un pasticcio con un retropassaggio pericolosissimo, quando calcia due corner senza alzare la sfera fa quasi tenerezza. Si applica in fase di copertura e l’azione del raddoppio nasce da un suo ripiegamento. Aveva fatto anche ammonire Louchet. Comunque ancora troppo acerbo e immaturo per questi livelli, Baroni lo lascia negli spogliatoi al break.
DELE-BASHIRU 5 – Ad oggi è ancora un oggetto misterioso, ma al debutto aveva sciorinato una prestazione importante, condita da gol e assist. Una discreta prima mezz’ora, ma palesa i suoi limiti tattici sul gol di Boga, che dimezza il vantaggio. Un errore colossale: si guarda l’azione e viene sgridato da Guendouzi. Esce al 45’ per Rovella. Il peggiore in campo.
ROVELLA 7,5 – Entra alla grandissima, confezionando l’assist per il terzo gol di Castellanos. Fa il bis imbucando per l’argentino, che si procura il rigore del poker. A centrocampo fa tutto bene, si lancia in avanti riuscendo anche a offendere. Un solo errore – concettuale – che ci poteva costar caro: un retropassaggio a Mandas sul campo che è una piscina. Per fortuna Pellegrini sbroglia la situazione. Una grande mezzora.
PEDRO 7,5 – In Europa è la prima scelta del tecnico, che ancora una volta lo preferisce a Zaccagni. Si incarica dei corner e il primo che calcia trova la testa di Castellanos che spedisce sul montante. Al 20’ è autore di un prodigio col mancino che svernicia l’incrocio dei pali. Uno dei gol più belli visti all’Olimpico negli ultimi anni. Non contento, fornisce al “Taty” l’assist del raddoppio. Nella ripresa si sposta a destra per far entrare Zaccagni. Si divora il tris in avvio di ripresa, un errore madornale. Ma stasera è stato da standing ovation e si gode i festeggiamenti finali sotto la Curva con il sottofondo di Raffaella Carrà.
CASTELLANOS 8 – Nel giorno del suo compleanno mister Baroni lo premia con la titolarità. Al primo pallone giocato stampa il suo colpo di testa sulla traversa. Al secondo, da primo difendente libera di testa un angolo insidioso degli ospiti. Pedro premia il suo inserimento e lui colpisce Bulka con un pallonetto di ottima fattura. Nella ripresa firma un gol strepitoso che merita la doppia esultanza: il V.A.R. non poteva toglierlo: il Taty aveva confezionato un piccolo capolavoro. Generoso, si guadagna il rigore del poker e manda sul dischetto Zaccagni. Puro altruismo, ma il premio dell’uomo-partita non glielo toglie nessuno.
DIA 7 – Strepitoso. Entra in campo con un’intelligenza, un’astuzia, una brillantezza da brividi. Ha giocato una ventina di palloni, tutti complicati, rendendoli semplicissimi con una classe e un atteggiamento da applausi. Una delizia per gli occhi e fa sempre la cosa giusta. Giù il cappello.
LAZZARI 6 – Entra per l’ultimo quarto scarso di gara e pattina con la sua velocità aiutandoci a uscire e compiendo un recupero da puro Speedy-Gonzales. Tornerà dal 1’ domenica, dopo essersi praticamente riposato.
BARONI 8 – Come gli uomini che cambia. Vince la sua scommessa, di nuovo, facendoci vedere una Lazio bella e sbarazzina, ma soprattutto focalizzata al 100% sulla partita. Affrontavamo una squadra tutt’altro che comoda e l’abbiamo sbaragliata. Il merito è della sua umiltà e del suo lavoro. Per premiarlo, serve chiudere al meglio con l’Empoli prima della sosta. Intanto, ci godiamo la vetta della maxi-classifica d’Europa League.