Al termine di Torino-Lazio, gara valevole per la sesta giornata della Serie A Enilive 2024/25, arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore Guido De Angelis.
PROVEDEL 7 – Fa 150 in A e con l’infortunio di Milinkovic-Savic i riflettori sono tutti suoi. Nel primo tempo deve sporcare i guantoni per la prima volta solo sul sinistro pretenzioso al 39′ di Borna Sosa, ma un minuto dopo è attento su Ilic. Al 55′ non si fida della presa su Adams, non può nulla sui gol del Toro. Molto criticato, oggi la sua parata su Ilic vale tanto. Dà sicurezza alla squadra ed è perfetto in uscita, sia sui piazzati che sugli spioventi dei padroni di casa.
LAZZARI 6 – Ormai padrone indiscusso della corsia destra, ma è Tavares a spingere e Manuel è più frenato. Anche perché Isaksen non gliela restituisce quasi mai e gli uno-due con Felipe Anderson sono ormai un miraggio. Molto applicato, scodella al centro tre o quattro cross e si limita al lavoro di copertura. Sufficiente.
MARUSIC SV – Entra per l’ultimo quarto d’ora al posto di Lazzari. All’87’ va a vuoto su Njie e deve rincorrere. Per fortuna in questo momento non è il titolare, mi sembra fuori forma e fuori fase.
GILA 7 – Alla terza consecutiva da titolare dopo aver saltato la preparazione estiva, è costretto agli straordinari dal problemino fisico di Patric. Per fisicità ed esplosività sarebbe il profilo perfetto per contenere la prepotenza e l’esuberanza di Zapata, che però lo scorso anno gli fece vedere rosso. Primi 70′ di pregevole fattura, concentrazione e puntualità nelle giocate. Si innervosisce con Ilic e si becca il giallo, un minuto dopo compie un altro anticipo importante. Nella ripresa ne avrà collezionati cinque o sei.
ROMAGNOLI 7 – Reduce dalla miglior prestazione stagionale (ad Amburgo contro la Dinamo Kiev), fa un primo tempo strepitoso nelle coperture e apre la ripresa con due ottimi anticipi. A inizio secondo tempo Paleari gli cancella il gol del raddoppio. Credo che oggi difensivamente non abbia sbagliato quasi nulla. Gara maiuscola da leader difensivo.
NUNO TAVARES 7 – Un fattore in avanti, da disciplinare in fase difensiva. Stiamo imparando a conoscerlo e il suo ultimo intervento – complice la stanchezza – ci è costato un punto a Firenze. Ha riposato in Europa e parte pimpante contro un Toro possente. Inizio forsennato, dopo otto minuti sfreccia ad alta velocità ed è lucido a pescare Guendouzi per l’assist dell’1-0: il quarto in quattro gare, a testimoniare un impatto devastante. Diverse folate, a volte in fase difensiva esagera in confidenza e si concede qualche lusso di troppo, ma quando mette il turbo – come sull’ultima azione del primo tempo – non si prende. Quando va alla conclusione la manda due volte in curva. Esce al 68′.
PELLEGRINI 5,5 – Primi minuti in assoluto in campionato, entra per l’ultima rovente mezz’ora. Perde male i primi due duelli con Pedersen, che lo brucia. Il colpo di petto in uscita che regala una chance al Toro è da ufficio inchieste. Strepitosa la gestione della sfera nel finale: va via di forza e con lucidità conduce la ripartenza.
ROVELLA 6,5 – Dopo la performance incoraggiante del mercoledì, a Torino fa le cose semplici e con la Lazio che ha maggior possesso ha meno contrasti da fare. Si vede meno, perché è meno arruffone e più preciso. Fa tanto lavoro oscuro, sul gol di Adams che accorcia le distanze potrebbe uscire prima e non farsi attrarre dalla palla. Sta crescendo tanto.
GUENDOUZI 7 – In panchina per tutti i 90′ all’esordio in Europa, il tuttocampista francese si riprende le redini della mediana nello stadio in cui lo scorso anno aveva infilato Milinkovic-Savic. L’Olimpico grande Torino deve portargli bene: otto minuti e ha già trafitto Paleari su intuizione e assistenza dell’amico portoghese che ha portato a Roma. Molto dinamico, fa cose semplici ma sempre efficaci. Illuminante la palla con cui al 65′ mette il Taty in porta.
ZACCAGNI 5,5 – Nessuno in Serie A crea più occasioni da rete di lui, ma oggi nok si vede. Alla squadra serve equilibrio e nel primo quarto di gara ripiega costantemente per aiutare Tavares su Lazaro. Si sacrifica tanto, ma non riesce mai a incidere in fase realizzativa. Nella ripresa si innervosisce e si prende un giallo al terzo tentativo di fallo. Più spento del solito, è altruista sul gol di Dia. Gara comunque incolore.
DIA 7 – La doppietta al debutto in Europa League gli ha dato ancora più fiducia, Baroni lo mette su Ricci e impalla il play granata. Tenta solamente una conclusione, al 42′, tra tanti difendenti granata. Ma ha intelligenza tattica rarissima e sa sempre quale zona calpestare. Così al 60′ stoppa con la suola e segna il quinto gol con l’aquila sul petto. Sul gol del 2-1 avrebbe potuto proteggere meglio la palla. Esce per Vecino per permettere alla Lazio di essere più compatta nell’ultimo quarto decisivo di gara.
VECINO 6,5 – Gigante. Entra in campo e sporca tutti i duelli con Zapata. Micidiale in zona gol: mezzo gol di Noslin è suo. Veterano.
ISAKSEN 6 – Con Noslin sottotono e in difficoltà e Tchaouna non ancora attrezzato per compiti tattici, il danese ha un’altra chance nell’unico ruolo scoperto ma la prima mezz’ora è un disastro: spaesato, morbido, non incide. Al 30′ potrebbe mettere in porta Dia ma sceglie una soluzione complicatissima per Castellanos. All’ora di gioco si mette in proprio e confeziona l’assist del raddoppio di Dia. Esce al 68′ per Tchaouna.
TCHAOUNA 5 – Entra e subisce subito un colpo che ne condiziona i primi minuti. Poco intraprendente, sbaglia tutto quel che c’è da sbagliare, compresi gli appoggi più semplici. Deve ancora crescere tanto ma avrà tempo sotto la sapiente guida di Baroni.
CASTELLANOS 6 – Torna dal primo minuto e disputa un primo tempo anonimo, ma è presente nel match e va a gestire i rinvii di Provedel lavorando di sponda. A inizio secondo tempo tenta il primo destro della partita che il portiere granata mura in angolo. Sempre vivo, avvia l’azione del raddoppio. Al 65′ fa un grande movimento ma sciupa un gol clamoroso calciando addosso a Paleari. All’80’ sul goffo errore di Maripan si fa chiudere da Ricci a tu per tu col portiere. Un’ottima gara macchiata da due gol che deve fare. Ma si sbatte per i compagni per 90′ ed è comunque da applausi.
NOSLIN 7 – Ci aveva messo tre minuti per farsi cacciare con la Dinamo, impiega forse dieci secondi a segnare la prima rete con la Lazio. Che sia un’iniezione di fiducia, ha segnato un gol da rapinatore.
BARONI 7,5 – Sette cambi rispetto ad Amburgo. A Torino sembra l’inizio della Lazio di Inzaghi e Sarri: partiamo talmente a bomba che è in partita anche lui e al 15′ quando Tameze vuole la rimessa laterale, prende la sfera e il labiale é chiaro: “Mi dispiace, è nostra”. Primo tempo sontuoso e di grande compattezza, nella ripresa non abbassiamo i ritmi ma ci divoriamo due o tre gol e purtroppo alla prima chance rivale lo prendiamo puntualmente. Tuttavia, il lavoro che sta facendo è gigantesco e la sua impronta si vede già nitidamente. I primi tre punti in trasferta ci daranno ancor più fiducia.