La Lazio sbanca lo Stadio Olimpico Grande Torino 3-2 e si concede la prima vittoria esterna in campionato. Decidono le reti di Guendouzi nel primo tempo e, nella seconda frazione di gioco, Dia e Noslin. All termine della gara il tecnico biancoceleste, Marco Baroni, ha commentato la gara in conferenza stampa. Di seguito le sue parole:
-Oggi la miglior Lazio?
Abbiamo fatto bene, anche in fase difensiva, a volte prendiamo gol anche senza che gli altri facciano azioni. In questa stagione ci mancano punti, Firenze è stata fondamentale. Preferisco perdere con una bella prestazione che vincere con brutta prestazione. L’abbiamo analizzata, poi abbiamo vinto in Europa e a Torino in un campo complicato, che per caratteristiche è squadra fisica e ci avrebbero messo nelle condizioni di fare una gara che noi non facciamo di solito. Faccio i complimenti ai miei ragazzi, sapevo che secondo tempo sarebbe stato diverso e abbiamo risposto bene a livello mentale”.
-Questa rosa può reggere più competizioni?
“Siamo forti quando giochiamo di collettivo. Abbiamo diversi giovani, alcuni sbaglieranno e io li sosterrò. Devono andare in campo sereni, sono saliti di livello in una piazza importante. Piano piano gli daremo il tempo, io per primo li metterò in campo perché è lì che si cresce, non guardando le partite. L’ho capito già dal ritiro, si gioca come ci si allena”.
-Che messaggio mandate alle rivali?
“Non mi piace fare proclami, mi piace lavorare. Trasferisco incoscienza alla mia squadra, mi piace una squadra che ha coraggio. il calcio è cambiato, il pubblico vuole divertirsi con gare di ritmo e intensità. Questa proposta è bene incastrata nel gruppo che ho, già in ritiro ho capito che possiamo fare questo calcio. Vogliamo rafforzare la nostra identità e la nostra mentalità”.
-E’ stato accolto con un po’ di scetticismo, il suo successo può essere quello di aver riportato i tifosi a credere nella Lazio?
“Prima di me c’era Sarri che ha fatto un percorso importante. E’ normale che i tifosi avessero qualche dubbio, io devo lavorare a testa bassa con la squadra. Era importante prendere la squadra, ho trovato grande disponibilità, e insieme abbiamo lavorato sul percorso. Ho una grande responsabilità, ma chi fa il mio lavoro sa che più ha pressioni, meglio sta facendo”.
-Cosa la rende più fiero oggi?
“La squadra deve lavorare di collettivo. Abbiamo una squadra importante e giocatori che si mettono a disposizione, io devo cucire addosso alla squadra il vestito giusto. E’ la squadra qualitativamente più importante che ho avuto, ora la cosa più importante è avere l’identità. Si parte dalla prestazione e dall’identità di squadra, con questa possiamo fare cose importante. Noi lavoriamo tanto sulla fase di possesso e poco di non possesso, noi dobbiamo comandare il gioco e imporlo. Avevo detto che la chiave di oggi era quando non avevamo il pallone, lo abbiamo fatto bene trovando le giuste distanze. Abbiamo avuto occasioni per chiuderla, abbiamo avuto personalità e loro hanno calciato la prima volta dopo tanto tempo per merito della mia Lazio”.
-Ingabbiare Ricci la chiave della partita?
“Abbiamo visto le loro risorse, abbiamo cercato di neutralizzare i loro movimenti. Siamo partiti imponendo ritmo e gioco, questo Torino se lo porti vicino all’area crea pericoli. Hanno giocatori fisici ed esperti, sapevamo di tenerli alti: faceva caldo, non era semplice e i miei non avevamo mai lasciato le valigie in questi giorni”.
-Sana concorrenza in squadra?
“Ci sono tante gare e spesso è chi gioca meno che fa raggiungere cose importanti. Se li butti nel cestino, trovi solo cose raggomitolate. Noi non possiamo fare a meno di nessuno, la squadra ha dato belle risposte: ora andiamo avanti su questa strada”