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Torino-Lazio: quel precedente che nessuno ricorda

Le più belle domeniche della nostra vita, rincorrendo la Lazio a suon di
musica
.
Esistono partite, esistono canzoni, che ci fanno immediatamente ricordare un
momento della nostra vita. È come se un ricordo, che giaceva dormiente in qualche
angolo della nostra mente, si materializzasse e prendesse forma. Potrebbe essere
un dettaglio o un avvenimento fondamentale per noi, fatto sta che alcune partite ed
anche certe canzoni, si sono legate a doppio filo con un evento particolare senza
che noi ce ne accorgessimo. Le abbiamo ascoltate ripetutamente, ce ne siamo
innamorati. Possiamo ricordare cosa stessimo facendo, con chi eravamo, nel
momento in cui abbiamo ascoltato un determinato pezzo.
Poche altre cose al mondo posseggono questo potere. Se amate la Lazio e vivete la
vita inseguendo la musica, vi proponiamo un nuovo appuntamento su Lazialità.
Una rubrica che inizia oggi. In vista della prossima trasferta di Torino, abbiamo scelto
di riportarvi a domenica 4 maggio 1980.
È la penultima giornata di un campionato che molti di noi vorrebbero cancellare dalla
memoria.
Parliamo del Campionato di Serie A 1979-80
Il 1980 sarà annoverato come uno degli anni più caratterizzanti la seconda metà del
Novecento. Per quanto riguarda la musica, lo è sicuramente.
Gli stili musicali di band come i Pink Floyd risentono degli accadimenti politici e
delle tante tensioni sociali. The Wall è uscito alla fine del 1979, a novembre.
Nessuno si aspettava la mossa dei Pink Floyd: far uscire un disco simile, uno dei
loro massimi capolavori, esattamente tra un decennio e un altro.
Come la nostra Lazio, che sta vivendo una scissione, uno spartiacque senza lieto
fine. Sta terminando il lunghissimo decennio degli anni Settanta, iniziato con una
promozione, poi una retrocessione, poi 730 giorni di vertice continuo, con il culmine
del 12 maggio 74. Dal 13 maggio, già dal giorno seguente lo scudetto, il lento e
inesorabile declino arcinoto a tutti i tifosi laziali.
L’inverno del 1980 si è chiuso nel peggiore dei modi. Lazio decimata dal
Calcioscommesse, tutto (o quasi) è nelle mani di un vecchio ragazzo di 26 anni. Che
responsabilità per Vincenzino nostro, che noi vedevamo come l’esperto veterano ed
invece era ancora un ragazzo.
Ci salvò, facendo quasi tutto da solo.
Quel giorno ci presentiamo al comunale di Torino con una Lazietta composta
essenzialmente di under 21: Avagliano, Tassotti, Pochesci, Perrone, Pighin, Citterio,

Todesco, Zucchini, D’Amico, Ferretti e Scarsella. In panchina, insieme a Bob Lovati
vanno Budoni, Cenci e Campilongo.

Il Torino ha vinto lo scudetto quattro anni prima ed è ancora una squadra temibile:
Terraneo, Volpati, Mandorlini, Patrizio Sala, Danova, Masi, Claudio Sala, Pecci,
Graziani, Sclosa e Mariani.
Fratelli laziali, vi ricordate di Giuseppe Avagliano?
Avete presente il film sull’uomo che sussurrava ai cavalli? Ebbene, lui era il
portiere che sussurrava ai legni della porta. Pali e traverse avevano un rapporto
benevolo con lui. Quel pomeriggio, il Torino costruì la bellezza di undici palle-gol.
Avagliano parò di tutto. Quando non ci riuscì, per tre volte, altrettanti palloni
incocciarono i legni della sua porta, tornando puntualmente in campo senza che
nessuno dei Granata riuscisse ad intervenire. Solo al minuto numero sessantacinque
il Torino riuscì a portarsi in vantaggio.
Giuseppe Avagliano, …era al suo debutto stagionale in campionato.
Chissà se anche lui ascoltava Una giornata uggiosa di Lucio Battisti? Tutti noi
canticchiavamo questo pezzo, che quel giorno era in terza posizione nell’hit parade
di Lelio Luttazzi. Quel pomeriggio torinese il clima era veramente uggioso, ingrigito
da una pioggerella di inizio maggio, una di quelle giornate che incoraggia la noia a
prendere il sopravvento, proprio come descritto da Battisti in uno dei suoi pezzi più
“modernisti”.
Solo il tifoso della Lazio, Solo Noi, potevamo sopportare nel vedere il Torino
maramaldeggiare sui resti di una Lazio falcidiata dal calcioscommesse.
Però, Solo Noi avevamo in dono dal destino un personaggio come Vincenzino, che
prese letteralmente per mano quel manipolo di imberbi, mettendosi al loro servizio,
come una chioccia all’asilo infantile, come taluno ironizzò dall’altra sponda del
Tevere.
Quel giorno, di lui s’innamorò la Torino granata. Solo Noi, potevamo essere certi che
sarebbe tornato a casa, dopo solo un anno di esilio da via Col di Lana, per aiutarci a
non sparire per debiti.
Solo Noi. Proprio come il titolo della canzone di Toto Cotugno, che quel giorno
viaggiava in seconda posizione nell’hit parade.
Solo Noi abbiamo avuto Vincenzo D’Amico, il capitano dei capitani, altro che storie!
Quel giorno brillò come il Sole, attorno al quale orbitarono piccoli e piccolissimi
satelliti, muovendosi senza mai sfigurare. Elementi che sino a qualche tempo prima
militavano nella Primavera o che si limitavano a far compagnia a Lovati in panchina.

Ragazzetti come Todesco, come Ferretti, come l’esordiente Scarsella, un diciottenne
alto e dinoccolato, un mini-regista con una discreta visione di gioco.
Tutti ragazzi giovani, invidiatissimi dai loro coetanei per il “lavoro” che svolgevano,
che era quello di giocare nella Lazio. E come i loro coetanei, come tutti noi, ragazzi
di quel tempo, dalla loro autoradio avranno ascoltato Video Killed The Radio Star, la
profetica canzone dei Buggles, ancora una volta prima in classifica nella nostra hit
parade di sabato 3 maggio 1980.
Un brano che, nonostante il suo ritmo ballabile e la tonalità in allegretto, contiene un
testo nostalgico, struggente, quasi ansiogeno, esattamente in linea con quello che
era il sentimento di qualsiasi laziale, che soffriva in silenzio, consapevole che la sua
squadra del cuore si era infilata in un brutto guaio, con un futuro incerto e pieno
d’incognite, con indizi di probabile peggioramento.
Per chi volesse approfondire la musica di quel periodo, questa la classifica completa
dell’Hit Parade, la Top10 del 3 maggio 1980, il giorno prima di quel Torino Lazio:


Video killed the radio star – Buggles
Solo noi – Toto Cutugno
Una giornata uggiosa – Lucio Battisti
La puntura – Pippo Franco
Su di noi – Pupo
Another brick on the wall – Pink Floyd
L’ape Maia – Katia Svizzero
Meravigliosamente – Cugini di campagna
My Sharona – The Knack
Spacer – Sheila

Buon ascolto e buona Lazio a tutti!

Ugo Pericoli

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