“La partita di Boulaye Dia, centravanti multiruolo, ne è il manifesto. La heatmap in pagina disegna le zone in cui ha toccato il pallone (32 tocchi). Colpisce la sua presenza su tutto il fronte del centrocampo, è immagine iconica l’assist a mezz’aria servito a Pedro nel secondo tempo, di collo esterno destro ha
spalancato la porta allo spagnolo (azione del palo). Quel pallone d’oro, su una ripartenza, l’ha calciato stazionando poco sotto la lunetta di metà campo”. Così si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”, nell’articolo dal titolo “Formula Baroni: Lazio negli spazi”.
Boulaye Dia è sicuramente una delle note più lievi dell’inizio stagione in casa Lazio. Arrivato nella Capitale quest’estate dalla Salernitana, il centravanti senegalese si è calato subito nella parte, diventando in poco tempo un giocatore chiave nello scacchiere di Marco Baroni.
La prestazione contro la Dinamo Kiev rispecchia in totale quelle che sono le caratteristiche dell’ex Villareal. Definirlo attaccante sarebbe riduttivo. Nonostante infatti i 4 gol in 5 gare giocate, Dia dal suo arrivo a Roma ha dimostrato di saper spaziare su tutto il fronte offensivo, risultando utile anche in fase di costruzione.
Nel match di Europa League contro il club ucraino, oltre i due gol realizzati spiccano i 32 tocchi e i 16 passaggi riusciti (di cui due illuminanti per Pedro e Marusic). Ottime notizie per Baroni, che si può godere un giocatore completo, fondamentale per le sue trame offensive.