L’Europa League al tempo della guerra. Davanti alle atroci immagini che arrivano (ormai da troppo tempo) dall’Ucraina, il calcio non si ferma e va avanti. Così, capita che l’avversario della Lazio debba fare un viaggio di oltre 19 ore per raggiungere il proprio “stadio di casa”. Come vi abbiamo riportato nella giornata di ieri per il tramite delle parole del tecnico della compagine ucraina, la Dinamo ha impiegato quasi un’intera giornata per sbarcare ad Amburgo, raggiunta al termine di un’odissea. Alle 21.30 del lunedì capitan Yarmolenko (capitano anche della nazionale Ucraina) e compagni hanno preso il treno da Kiev per raggiungere la Polonia. La squadra ha dormito in treno e una volta raggiunta la Polonia ha preso un pullman per Lublino, città della Polonia orientale dove qualche volta i gialloblu hanno giocato in casa in questi mesi di calcio lontano dalla patria. Da Lublino, un charter ha permesso a 45 persone tra calciatori convocati, staff tecnico e personale sanitario di raggiungere la Germania e il Volksparkstadion, teatro del debutto in Europa. Alle ore 21.00 del mercoledì si gioca, praticamente in campo neutro, Dinamo Kiev-Lazio. Il calcio ai tempi della guerra, perché la vita deve andare avanti.
N.F.