di Niccolò Faccini
E’ la stagione che segue la fine di un’era, quella appena cominciata. La Lazio ha detto addio nel giro di 365 giorni a Sergej Milinkovic, Luis Alberto, Felipe Anderson e Ciro Immobile, 32 anni alla Lazio in quattro. Gol e assist parlano per loro: Ciro guida la classifica marcatori di sempre della nostra storia, Sergej è il suo centrocampista più prolifico. 386 gol e 264 assist, per 650 partecipazioni a gol dell’aquila, un numero incredibile.
Al loro addio ha fatto seguito, per la Lazio, un ridimensionamento tecnico tangibile, e forse inevitabile. Non certamente un’opinione, ma un fatto, certificato dai numeri. Secondo Transfermarkt, la Lazio ha la nona rosa in Italia per valore di mercato (ad oggi 221 milioni di euro), dietro anche a Bologna e Fiorentina. Se il raggio di azione si allarga alle 36 squadre che prenderanno parte alla nuova UEFA Europa League, la Lazio ha soltanto la dodicesima rosa per valore di mercato in UEL. Se si guarda al prezzo di acquisto della rosa, intendendo i soldi spesi per i cartellini di coloro che formano la rosa della Lazio 2024/25, la Lazio è al nono posto (con 113 milioni di euro), anche qui dopo Bologna e Fiorentina, a precedere Torino e Udinese. Quanto al calciomercato, in estate la Lazio ha sborsato 33 milioni di euro, risultando soltanto il dodicesimo club di A in questa speciale graduatoria. Se si allarga la prospettiva all’ultimo lustro e si considera la spesa sul mercato dall’estate 2020 ad oggi, i biancocelesti hanno davanti persino Genoa, Parma e Sassuolo, e sono anche qui in dodicesima posizione.
La prima puntata di Lazialità ha cura di approfondire, però, uno specifico settore del campo, quello del centrocampo. Con la rosa a disposizione al 2 settembre, il nuovo mister Marco Baroni. Il 4-4-2 schierato col Milan dà una chiara indicazione: Dele-Bashiru è visto più come trequartista che come mediano, e in questa idea di calcio i 4 centrali di centrocampo della Lazio saranno Rovella, Guendouzi, Vecino e Castrovilli. La tenuta fisica preoccupa, specie in considerazione di quanto il tecnico richiede agli interpreti della mediana: filtro, interdizione, aggressione alta, verticalità, ultimo passaggio. Con un calcio che impone di giocare ogni tre giorni, sarà dura poter confidare su centrocampisti sempre al 100%. Anche alla luce di quanto visto l’ultimo anno. Nella scorsa stagione Guendouzi ha giocato per 90 minuti 18 partite, dimostrando grande resistenza. Ma per gli altri, non vale lo stesso. Mati Vecino ha giocato interamente soltanto 3 partite nella Serie A 2023/24, una miseria (con Udinese, Genoa, Inter). Nicolò Rovella non è messo meglio: la pubalgia lo ha fermato spesso, qualche problemino fisico ne ha ostacolato e rallentato la crescita. Così, l’ex Genoa, Monza e Juventus ha giocato per 90′ soltanto 5 gare, con Torino, Bologna, Udinese, Lecce e Atalanta. Difficile poter pensare di chiedere prestazioni a tutto campo e con continuità a Gaetano Castrovilli, che diventa la vera scommessa della società. L’ex Fiorentina ha giocato una sola partita dall’inizio alla fine nella stagione 2023/24, con il Cagliari alla vigilia della finale di UEFA Conference League dei viola. Dopo due operazioni e oltre 500 giorni sugli ultimi 700 passati tra infermeria e allenamenti personalizzati, andrà fatto integrare con estrema prudenza, e il massacrante lavoro chiesto ai compagni dovrà attendere verosimilmente qualche tempo.