Il calciomercato da sempre divide tifosi e non solo. Per molti è il momento più atteso della stagione, altri aspettano con trepidazione che finisca: per il tifoso laziale invece rappresenta spesso incertezza. A mezzanotte si è conclusa ufficialmente la sessione estiva italiana di mercato, evidenziando chiaramente delle problematiche oggettive nel mondo Lazio.
Che non sarebbe stato un mercato semplice lo si poteva intuire a giugno, quando Tudor si dimette e per una settimana parte il toto-allenatore. Conceicao, Allegri o il romantico ritorno di Sarri: sono più sogni dei tifosi che della società, la quale nell’effettivo non tratterà mai con uno di loro. Si opta per Marco Baroni e, nonostante il tentativo di qualche comunicatore di spingere i laziali ad accettare la scelta, i tifosi reagiscono con la protesta dei 20mila sotto il Flaminio.
La società, che nel frattempo aveva perso Felipe Anderson e Kamada a parametro zero e che si stava preparando da li a poco anche a salutare Luis Alberto, assicura che non è in atto nessun ridimensionamento. La scelta di Baroni è figlia unicamente del merito. Il tecnico si è distinto con Lecce ed Hellas Verona e merita una grande piazza. Il ragionamento fila ed è condivisibile ma, anche in questo caso, la società ne guadagna abbadando drasticamente il monte ingaggi. Baroni è infatti il nono allenatore in Serie A per stipendio percepito. Ulteriore risparmio dopo le partenze dei giocatori citati precedentemente.
Nel frattempo la Lazio aggiunge alla rosa alcuni calciatori. Si inizia con Tchaouna, esterno classe 2003 appena retrocesso in Serie B con la Salernitana, e si continua con Noslin dal Verona e Dele-Bashiru dall’Hatayspor. La Lazio sta “riorganizzando” ma è evidente che lo stia facendo cercando di tagliare drasticamente i costi a discapito della qualità.
Il mercato continua e, come ogni sessione che si rispetti, ecco la telenovela. Il Manchester United vuole separarsi da Greenwood a prezzo di saldo. La Lazio fiuta l’affare, un giocatore del genere a quelle cifre in giro non si trova. Inizia una trattativa estenuante, durata settimane. I tifosi, che nel frattempo si apprestavano a salutare Immobile, vogliono l’ex Getafe. L’inglese è il calciatore perfetto per lo stato attuale della Lazio. Una squadra che deve ripartire dopo l’addio dei senatori. Per potersi aggiudicare un giocatore del genere servono sforzi, bisogna essere in grado di accontentare tutte le parti: il Marsiglia lo fa e si garantisce le sue prestazioni. “Gli affari migliori sono quelli che non si fanno” – assicura Fabiani- “Ho uno 10 volte più forte di Greenwood”- dice Lotito: ecco Castrovilli, fermo ai box nelle ultime due stagioni. In rosa si aggiunge anche Tavares, scartato dall’Arsenal.
Dopo un luglio caratterizzato dalla telenovela Greenwood e dall’addio di capitan Immobile, ecco agosto. Qualcosa nello spogliatoio e nei rapporti con la società si è rotto. Zaccagni diventa capitano. Cataldi, il quale era stato indicato da diversi compagni come il perfetto successore di Immobile, viene pian pian declassato nelle gerarchie della fascia, tanto da finire dietro Patric e Marusic.
Nelle amichevoli di agosto si nota come manchi qualità negli ultimi metri e freddezza sotto porta. A Cadice diventa lampante. Dopo attente valutazioni si decide di chiudere per Dia, anche lui dalla Salernitana come Tchaouna. Curioso come i tre acquisti più costosi del mercato biancoceleste (Dia, Tchaouna e Noslin) provengano da Salernitana e Hellas Verona, società che abbiamo visto spesso trattare con la Lazio.
L’acquisto del centravanti senegalese non risolve il problema centrocampo. Manca qualità sulla trequarti ed in regia, anche numericamente sarebbe opportuno aggiungere qualcosa. Vecino ha dimostrato di non poter reggere le tre partite settimanali; Rovella non dà garanzie fisiche e Castrovilli viene da una stagione di stop.
Si prova a chiudere per Michael Folorunsho. Reduce da un’ottima stagione in prestito all’Hellas Verona, il centrocampista romano è finito ai margini del progetto Napoli che vuole liberarsene. Inizia una nuova telenovela, che accompagna i tifosi della Lazio fino alle ultime ore di mercato.
Probabilmente inizia ora la parte più assurda e folle di questa sessione estiva. Nelle ultime 24 ore la Lazio si separa da Casale, al suo posto arriva Gigot: difensore trentunenne che stride con il progetto giovani tanto decantato dalla società. Ma non finisce qui, Cataldi saluta e va alla Fiorentina. Il questo momento la Lazio, priva di un centrocampista importante nelle rotazioni, si ritrova numericamente scoperta nella zona centrale del campo. Si tenta l’ultimo affondo per Folorunsho ma, come rivelato da diversi esperti di mercato, l’offerta presentata al Napoli è quasi provocatoria: De Laurentiis rifiuta e taglia ogni ponte.
Il centrocampo della Lazio, dimostratosi un problema nelle prime due di campionato, non solo non viene rinforzato ma addirittura indebolito. Non sarà un ridimensionamento, come assicurano dall’alto, ma possiamo affermare che, invece di riorganizzare, questo mercato ha aumentato la confusione nei tifosi “colpevoli” di tifare questa squadra.