Nel corso della trasmissione “Quelli che…” in onda sui 98.100 di Radiosei è intervenuto l’ex centrocampista della Lazio Alessandro Murgia, attualmente in forza all’Hermannstadt, in Romania. Di seguito le sue parole:
Hai regalato un gol importantissimo alla Lazio. Hai riempito la bacheca della società, te ne sei reso conto negli anni?
“Anche solo risentire la telecronaca è bellissimo ed emozionante, mi ricordo tutto, ed è quello che mi dà la forza di andare avanti. Ad oggi sono lontano, ma non rimpiango niente e porto tutto nel cuore con immenso piacere”
Qual è la prima cosa che ti viene in mente pensando a quel gol?
“Mi ricordo che nel momento in cui Lukaku prese la palla io capii di essere solo in area e la chiamai. Ho visto la palla arrivare e la impattai. Dopo la rete ricordo poco, faccio fatica, per farvi capire l’emozione. L’ho colpita di piatto per tenerla bassa, lì la velocità ti porta ad essere frenetico.
I tifosi Juventini se la sentivano in tasca ormai
“Anche in campo c’era quella sensazione, sappiamo che la Juve era fortissima, invece è andata diversamente”
Jordan Lukaku è un ragazzo particolare, molto strutturato fisicamente
“Jordan ha dimostrato il suo strapotere fisico in quell’azione. Mi ricordo che è stato molto sfortunato, ebbe molti infortuni, quello può aver influito.
Inzaghi è stato importante per te?
“Con il mister sono cresciuto, l’ho avuto dagli allievi alla prima squadra, è stato l’allenatore più importante della mia carriera”
Ricordi la staffetta con Cataldi?
“Eravamo due giocatori italiani e laziali che combattevano per lo stesso posto. C’è sempre stato un bellissimo rapporto, anche quando combattevamo per la maglia, nel calcio la competizione è giusta. Il mister faceva la sua scelta in base alla partita e alle caratteristiche”
Cos’è successo dopo la Lazio?
“Avevo voglia di giocare con molta più continuità, di acquisire titolarità anche in una squadra inferiore alla Lazio. I primi sei mesi alla SPAL sono stati ottimi e sono stato acquistato, poi gli anni successivi non sono stati memorabili, siamo retrocessi e mi sono ritrovato in Serie B. Ho fatto un anno in prestito a Perugia non positivo, sono tornato a Ferrara e poi ho deciso di fare un’esperienza in Romania. Ho sempre voluto provare esperienze estere, c’è stato questo interesse molto forte e ho deciso di fare questa scelta, che si sta rivelando una decisione felice sia dal punto di vista tecnico che umano. La città si chiama Sibiu in Transilvania, la squadra si chiama Hermannstadt, una realtà giovane un po’ come il Sassuolo in Italia.
Hai pensato di tornare in Italia?
“Al momento sono concentrato dove sono, poi si vedrà. Un ritorno in Italia lo prenderei in considerazione”
Hai giocato con Folorunsho?
“Abbiamo giocato un anno insieme, lui ha avuto una crescita veramente importante, sono contento per lui”
Inzaghi era ossessivo anche con te?
“Assolutamente sì, è la sua caratteristica migliore, riesce a tirar fuori il 110% in ogni calciatore. Quando scendi in campo per lui dai tutto”
“Sei tornato a vedere la Lazio?
“Sì ho visto due partite in Curva, è stato bellissimo”
Senti ancora qualche ex compagno?
“Ho sentito Immobile dopo il suo addio, così come Luis Alberto. Ho rapporti ancora con tutti quanti“
Che ne pensi della Lazio di oggi?
“La società ha fatto delle scelte, portando giocatori nuovi e giovani. Non conta i giocatori che ci sono, conta la maglia, i calciatori devono sapere che combattono per la gente”
Cosa successe a Salisburgo?
“Sono partite difficili, in Europa le partite hanno sempre delle insidie. Quest’anno può dire la sua in Europa League”
Di Matteo Selli