Un avvio di campionato con annessa prestazione scioccante. Reduce da un’annata complicatissima e piena zeppa di errori macroscopici e determinanti, Nicolò Casale ha ricominciato la stagione come aveva finito la precedente: tanti errori marchiani, sviste macroscopiche e fortunatamente non decisive in negativo nel debutto della Lazio col Venezia. Preferito a Patric, con l’infortunio di Gila è stato il numero 15 a fare coppia con Romagnoli nella retroguardia capitolina. Se l’intera gara è stata costellata di giocate sbagliate, la prima mezz’ora di gioco ha visto il centrale difensivo palesare una totale confusione.
Un minuto e il trequartista lagunare Ellertsson sfugge all’ex Verona, che commette il primo fallo (ingenuo e per rimediare a un errore di posizionamento) del match. Sul gol di Andersen al terzo minuto della sfida dell’Olimpico a sbagliare è Rovella, ma la difesa della Lazio è tutta schiacciata sulla porta e si perde l’inserimento del centrocampista. Al quarto minuto Casale commette un’ingenuità in uscita, rischiando di far subire alla squadra il raddoppio immediato: riceve da Provedel e si esibisce in una verticalizzazione quasi senza guardare. Il Venezia recupera la sfera con Zampano, che verticalizza per Gytkjaer, che per fortuna impiega un attimo di troppo a servire l’accorrente Oristanio che sarebbe stato tutto solo e libero di andare al tiro a tu per tu con il portiere laziale Provedel. Lazzari lo richiama, il centrale chiede scusa. Al sesto minuto Casale riceve da Romagnoli e apre per Lazzari, servendogli un pallone scomodo che infatti l’ex SPAL fa sfilare in fallo laterale. Senso di insicurezza perenne, il classe 1998 continua a non essere sereno. Al settimo minuto il Venezia esce in velocità, Casale sale con i tempi sbagliati e lascia scoperta l’area di competenza. Fortunatamente l’azione sfuma perché il passaggio filtrante per Gitkjaer è troppo lungo; altrimenti Provedel si sarebbe trovato davanti due attaccanti del Venezia. Al nono minuto Noslin dà a Casale un pallone sulla trequarti del Venezia, il numero 15 non si fida di tentare la giocata e torna indietro da Provedel facendo sfumare l’azione. Tre giri di orologio e la Lazio pareggia. Al tredicesimo gli riesce la prima chiusura della partita, su Ellertsson. Al 16′ va a prendere alto Gytkjaer che gli scappa via con facilità: altra uscita fuori tempo. Al 22′ Ellertson viene pescato da Sagrado al limite dell’area e calcia addosso a Casale, che tuttavia si era girato e aveva chiuso gli occhi, spianandogli la strada. Tre minuti più tardi anticipa Gytkjaer per la prima volta in partita. Al 30′, per evitare che il pallone sfilare in fallo laterale, va disperatamente in scivolata e il suo si trasforma in un retropassaggio per Oristanio, che fortunatamente si defila. Un altro errore concettuale, perché per evitare di concedere una rimessa, il centrale stava per mandare in porta il trequartista avversario con un intervento goffo.
Senza andare oltre, è evidente che il difensore della Lazio dovrà alzare la serenità e la precisione delle giocate per poter conservare un posto da titolare nello scacchiere di mister Baroni. Quel che è certo è che la sensazione di insicurezza manifestata anche al debutto stagionale ha ricordato tremendamente da vicino il Casale della scorsa stagione. La brutta copia del giocatore che al primo anno di Sarri aveva stupito tutti, avvicinandosi addirittura alla nazionale italiana.