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Formello, la conferenza di Baroni: “La mia Lazio: gioia, mobilità, emozioni. Non sottovalutateci!”

di Niccolò Faccini

Alla vigilia di Lazio-Venezia, esordio in campionato delle aquile, il tecnico della Lazio ha parlato dal centro sportivo di Formello nella prima conferenza dell’anno. Alle ore 15.05 l’allenatore ha cominciato a rispondere alle domande dei giornaliati. Lazialità vi riporta integralmente le sue parole qui di seguito.

Buon pomeriggio mister. Come arriva la Lazio?
Arriviamo bene, abbiamo recuperato qualche giocatore, purtroppo Gila ha avuto un piccolo problema ma la squadra sta bene. Siamo pronti.

Come vede la Serie A?
Difficile, ma bellissimo. Dovremmo essere all’altezza.

Quali sono le sue emozioni?
Mi alzo ogni mattina emozionato, amo il lavoro che faccio, quando ami hai sempre emozioni. C’è emozione per la prima di campionato davanti ai nostri tifosi, sono belle sensazioni.

A che punto è la Lazio rispetto alle sue indicazioni? E perchè la scelta di Dia?
La squadra deve crescere, costantemente, abbiamo cambiato qualcosina, l’obiettivo principale è creare una identità forte di una squadra dove tutti lavorano insieme al gioco collettivo. Il vedere una squadra che ha grande partecipazione, è centrata e dà tutto è emozionante. Questa è la base. All’interno di questo ci sono i miglioramenti da fare. A me non piace parlare di tempi,  il tempo è domani e io vivo ora. Dia? La Lazio ha ricercato giocatori bravi e lui è uno di questi. Quando abbiamo preso Noslin c’erano Immobile e Taty, quel che conta è portare dentro giocatori bravi. Dia ha dimostrato di fare gol e non solo in Italia, non dà punti di riferimento e a me questo piace.

Che gara sarà con il Venezia? Il centrocampo?
A centrocampo abbiamo tante caratteristiche diverse, non mi piace pensare a un centrocampo posizionale, questo sto comunicando alla squadra. Ricerchiamo questa mobilità negli allenamenti e la vedremo sul campo, Guendo e Dele lo sanno fare. Castrovilli sta trovando la condizione ed è un ragazzo interessante, a Cadice ha giocato e si sta allenando sempre meglio. Domani è la tipica gara difficile, dobbiamo sfruttare il nostro stadio ed essere molto compatti e bravi nelle distanze.

Parlava del centrocampo. La Lazio è già completa?
Guardo chi è con me, lavoro con loro, poi parlo con la società. Per ora siamo questi.

Dove colloca la Lazio nella griglia? Chi è il rigorista designato? E chi il vice?
Il vice lo scelgo io di gara in gara, Cataldi portò la fascia a Patric perché lui era il vice. Io le griglie le faccio fare agli altri, perdonatemi, non mi piace, non ho mai fatto programmi nella mia vita. Penso solo a lavorare duro, leggo tante cose e ognuno esprime giustamente il suo pensiero. Sui rigoristi scelgo di gara in gara, è una valutazione che devo ancora fare perché poi dipende molto dai momenti.

La Lazio ha faticato tremendamente a tenere alta la tensione per tutti i 90. Negli ultimi due anni ci sono stati tanti blackout, degli ottimi primi tempi ma poi anche dei cali importanti nella ripresa. E la Lazio è la squadra che ha preso più gol nei 7-8 minuti dopo aver segnato. Lei parla spesso di lavoro, quanto ha lavorato sulla testa? E poi le chiedo: è daccordo con me se dico che il centrocampo della Lazio ha gamba, dinamismo, strappi, interdizione, inserimenti, ma manca qualità, visione e propensione all’ultimo passaggio, che sono importanti in gare bloccate come può essere quella di domani…
La rifinitura è una delle cose più difficili, lì dobbiamo migliorare tantissimo ed è vero. Conta la piccola profondità, quell’area subito a ridosso dell’area di rigore, lì dobbiamo riempirla bene. Conta non perdere il palleggio, io parlo di verticalità alla squadra ma anche della piccola verticalità. Sulla mentalità hai perfettamente ragione. Sì, ci sono molti giocatori che su questo devono migliorare.

Castrovilli può essere il sostituto di Luis Alberto?
La squadra nelle difficoltà delle amichevoli non ha mai perso identità e compattezza ed è fondamentale stare sempre dentro la prestazione. È determinante. Voglio spendere una parola per Gaetano Castrovilli: ha gol, tiro, palleggio, inserimenti, a breve sarà al 100%.

Venezia in emergenza?
Avversario che stimo, ho visto l’amichevole che hanno fatto con l’Utrecht e han fatto bene, la gara col Brescia di Coppa Italia non fa troppo testo.

Quale sarà l’11 di base?
Ho un paio di dubbi, devo fare delle valutazioni su chi è rientrato da poco. Per ora abbiamo fatto molti cambi, domani dovremo gestire bene le risorse. Nelle scelte iniziali è cruciale valutare chi sta meglio.

Folorunsho può arrivare o cercate altro? La Lazio ha un reale obiettivo?
Di mercato non parlo, domani giochiamo una gara importante, è fuori contesto. Vi capisco ma domani è il giorno. Gli obiettivi li ho detti all’inizio, migliorare il campionato scorso. Qui non si parte accucciati, non siamo qui a non voler competere. La Lazio c’è.

Sulle ambizioni.
Sono andati via giocatori forti, non mi piace parlare di chi non c’è, io non chiedo tempo, vorrebbe dire che questi non sono pronti. Entreranno dei giovani e faranno bene. Tempo non c’è, è inutile girarci intorno. Qualcuno pensa sia facile ma non lo sarà, serve una squadra subito prestativa perché queste componenti ti fanno superare i problemi che trovi dentro la gara.

Isaksen è arrivato lo scorso anno e ha fatto fatica. Come lo ha visto?
Giocatore forte, bravo, deve entrare in questa consapevolezza, prima aveva davanti un giocatore bravo (Felipe, ndr) e non aveva troppe chance, ora deve liberarsi la testa, deve alleggerirsi, io spesso ai calciatori parlo di gioia, di divertirsi: sbagli? Ci riprovi. Lui ha grande qualità e la tirerà fuori.

Arrigo Sacchi vede le romane dietro le big. È la prima grande piazza della sua carriera, pensa sia cambiata la percezione sulle piazze capitoline rispetto a quando lei giocava alla Roma?
Pareri autorevoli di cui io ho grande rispetto, loro devono fare questo ma io faccio un altro mestiere. Devo portare la squadra più in là, a migliorare e rompere i pronostici fatti all’inizio.

Nuno Tavares può giocare? E questa è la panchina più importante della carriera?
Sì, al 100%. Per me è una chance incredibile e darò tutto per fare bene. Nuno sta bene ma devo anche essere bravo a gestirlo perché lui non ha amichevoli, non ha i 90′ ma vuole esserci. Devo essere bravo a valutare il suo impiego. Lui ha voglia.

Dove la squadra deve migliorare?
Quando sono arrivato ho detto e mi ripeto che ho trovato una squadra che sapeva lavorare, con grande cultura, dunque ho trovato un terreno fertile per lavorare. Cerchiamo di mettere dentro qualcosa, non di togliere. Mobilità e aggressività devono essere percepite e assorbite, i giocatori lo vedono come un vantaggio. Dobbiamo lavorare per prenderci questo vantaggio, dobbiamo essere molto più attivi nel calciare e nell’attacco alla porta.

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