Lazio, Fabiani: “No ridimensionamento. Greenwood? Ha preferito altro”

Il direttore sportivo biancoceleste Angelo Fabiani, nel corso della mattinata odierna, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. Di seguito le sue parole.

PRIMAVERA – “La supercoppa a Monterrey è stata una grandissima esperienza per i ragazzi che si sono misurati con dei settori giovanili importanti e hanno ben figurato. Poi sono usciti ai rigori che sono sempre un terno al lotto, ma questa resterà sempre una grande esperienza per loro. Da un po’ di tempo abbiamo attivato un processo di rinnovamento e meritocrazia nel settore giovanile. Lo scorso anno la Promavera è andata oltre ogni aspettativa, peccato essersi giocati male la semifinale contro la Roma. Sono convinto che se fossimo andati in finale contro il Sassuolo avremmo avuto la meglio. Cessioni? Dico che ci troviamo di fronte a delle norme che non tutelano i settori giovanili a qualsiasi livello. Purtroppo si cresce un calciatore in casa per diversi anni e poi questo calciatore può decidere autonomamente di prendere un altra strada. Un tempo le leggi erano diverse e oggi chi ne trae beneficio sono questi ragazzi malconsigliati. Sardo ha deciso di fare qualcosa di veramente strano: andare a giocare in Germania per eludere la norma del vincolo. Se tra sei mesi dovesse andare via da lì allora faremmo un esposto in quanto si tratterebbe di un raggiro. Lo voleva il Milan ma non capisco perchè avrei dovuto cederlo per 400mila euro. Sono convinto che si tratti di una fuga-ponte. Ovvero andare all’estero per pochi mesi e poi tornare in Italia”.

PRIMA SQUADRA – “Se ne sono dette e scritte tante. Spesso e volentieri anche notizie fuori luogo. Ho sentito parlare di subbuglio e cazzotti nello spogliatoio. Questi opionisti occasionali dovrebbero prestare attenzione a quelle che sono le loro fonti e fare attenzioni alle regole. La Lazio ha fatto un ritiro straordinario, anche se io ero a Formello a seguire altre vicende. C’è un clima straordinariamente sereno. Qualcuno ha detto che da tanti anni non si respirava un’aria così positiva”.


QUESTIONE CAPITANO – “Per saper comandare bisogna saper ubbidire e con questo non voglio andare contro Cataldi. Nel momento in cui si cambia a livello dirigenziale e non solo bisogna capire che ci si trova davanti ad un nuovo metodo. Non mi stancherò mai di dire che la Lazio deve riappropriarsi della Lazio. Devono essere tutti al servizio della Lazio, mentre prima sembrava di capire che ognuno si impossessasse di un pezzettino della società. Io amo proteggere le persone leali che quando parlano dicono realmente ciò che pensano”.

NUOVO CICLO – “Siamo a un buon punto. È evidente che un ciclo sia abbondantemente chiuso. Su Tudor e Sarri sono state dette delle cose non completamente vere. Oggi mi sottoponevano delle dichiarazioni di Luis Alberto che non stanno esattamente così. Rinnovare il contratto dello spagnolo non è stato semplice e lui mesi dopo ha detto che non aveva più stimoli. Cosa non vera. Sarebbe bastato dire che si era chiuso un ciclo e che in Qatar sarebbe andato a guadagnare di più. Ridimensionamento? Io lo chiamerei più rilancio. Ho sempre parlato di modelli come Atalanta e Feyenoord. Se alla Lazio si prende un giocatore retrocesso non va bene, poi se lo fa un’altra squadra si va a fare manifestazioni”.

CONTESTAZIONIA LOTITO – “Non entro nel merito, il presidente non ha bisogno dell’avvocato. Mi dispiace perché conosco lo conosco fino in fondo dato che sono anni che lavoro con lui. Non ha mai fatto forzature e non si è mai inserito nelle decisioni tecniche. Il fatto che non tiri fuori i soldi è una bestemmia. Lotito di soldi nella Lazio ce ne ha messi, e anche tanti”.

SUL MERCATO – “Non è finito, l’ho paragonato al Dio denaro che non dorme mai. Poi la norma delle liste degli over 22 non l’ho inventata io. Se oggi faccio entrare due over, poi dalla lista ne devono uscire due, e allora chi esce? Ecco perché si cerca di andare sui giocatori nati dal 2003, visto che non rientrano nella famosa lista. Avevo individuato un centrocampista del Metz (Lamine Camara, ndr), poi è uscito su un quotidiano e il Monaco se l’è portato via. Fairplay finanziario? Molte squadre non fanno le coppe proprio perché non lo rispettano. Non è detto che se uno è un mascalzone allora lo si debba diventare tutti quanti”.

CAMPAGNA ABBONAMENTI (23.000 tessere vendute) – “Il tifoso laziale è un innamorato terminale, e non è una sviolinata. Molte critiche che ci hanno rivolto sono nate dal volersi fidare da quei soggetti che predicavano bene e razzolavano male. Bisogna vedere quanta verità hanno raccontato a questi tifosi”.

GREENWOOD – “Greenwood? Lo volevamo già a gennaio, poi c’è stato un contrasto col suo club e sapete tutti la sua situazione extra campo. Abbiamo offerto 26 milioni, si è scatenata un’asta incredibile, anche oltre il lecito, lui ha preferito andare da altre parti. Io dico sempre che i migliori affari sono quelli che non si fanno. Questi mercenari non vanno bene, evviva la Lazialita di Cataldi, Rovella, Pedro!”.

SANA FERNANDES – “È vero che nel calcio prevale il sentimento dell’ingratitudine, ma c’è un limite. Lui è stato preso, è un 2006, gli è stato fatto un contratto a 500mila euro, è andato in Primavera, gli abbiamo fatto fare i ritiri con la prima squadra, entrerà nella prima squadra (non per me, ma per scelte degli allenatori), cosa si può volere di più? Ieri se ne esce con una storia su Instagram sui posti che non ti fanno sentire valorizzato. Ha ammesso di aver fatto un’eternità cazzata probabilmente imbeccato dal suo management, e poi lo hanno fatto ritrattare. Ha un contratto, se vuole andare via deve venire da noi e si troverà una soluzione”.

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