La questione legata al centrocampista della Primavera della Lazio Jacopo Sardo continua a tenere banco dalle parti di Formello. La squadra biancoceleste si augura di non perdere il classe 2005, che ha ben figurato nell’ultima stagione degli aquilotti. Chi ha fatto tutto il percorso nelle giovanili della Lazio è Federico Macheda, attaccante classe 1991 di fede laziale. Una storia curiosa, quella del centravanti romano oggi in forza in Turchia nella squadra della città di Ankara, l’Ankaraguku. Data l’impossibilità dei club italiani di far sottoscrivere contratti professionisti ad Under-16, Macheda si trasferì al Manchester United nel settembre 2007 firmando un triennale a poco più di 60mila euro all’anno con i Red Devils, passando alla storia per un debutto da sogno: la compagine di Ferguson lo fece esordire in Premier League nell’aprile 2009 a soli 17 anni. Macheda, da lì “Chico”, entrò in campo ad Old Trafford a mezzora dal fischio finale al posto di Luis Nani (che qualche anno dopo avrebbe vestito la maglia della Lazio) e nel recupero firmò il gol della vittoria, abbandonandosi ad un’esultanza sfrenata. La carriera in Inghilterra non è andata come il ragazzo avrebbe voluto: tante parentesi, dal QPR al Birmingham City, dal Cardiff al Nottingham Forrest, per poi approdare nuovamente in Italia a Novara nel 2016. Un biennio in Piemonte, poi la rinascita in Grecia al Panathinaikos: col club di Atene dal 2018 al 2022 Federico ha trovato una nuova giovinezza. Infine, l’esperienza turca, con un breve periodo a Nicosia, nei ciprioti dell’APOEL.
I microfoni di RadioRadio hanno intercettato il calciatore, che è tornato inevitabilmente sul periodo vissuto nella sua squadra del cuore.
“Io sono andato a Manchester senza procuratore, sono andato con uno scout. Era impensabile lasciare casa così presto ma è una scelta che rifarei altre mille volte. Tornare a Roma nella Lazio? Bella domanda, sono laziale e tornerei non volentieri, di più. Sarebbe un onore per me. Quando ero giovane ho fatto una cosa che in pochi fanno, un conto è giocare tutte le settimane e un conto una volta al mese. Avrei voluto giocare con più continuità”.