FOCUS – Immobile, la stagione dei record: Scarpa d’oro e i 36 gol di Higuain!

L’addio a Ciro Immobile è stato uno di quelli più dolorosi per i tifosi della Lazio negli ultimi anni. L’ex capitano è approdato al Besiktas dopo 8 indimenticabili anni in biancoceleste in cui, a suon di gol, ha scritto la storia del club capitolino costruendo un legame di amore quasi viscerale con il popolo laziale. L’annata che però rimarrà per sempre scolpita nel cuore dei tifosi e, soprattutto, nella storia del calcio italiano, è quella 2019/2020, la quale verrà ricordata come l’anno in cui il Covid interruppe il sogno scudetto per la squadra allora allenata da Simone Inzaghi. Siamo alla quarta stagione di Immobile con l’aquila sul petto, l’ex Borussia Dortmund è già l’idolo di tutti, bambini e non, grazie agli 88 gol in 144 partite, al titolo di capocannoniere della Serie A e dell’Europa League nel 2017/2018 e ai due trofei conquistati (Coppa Italia 2018/2019, Supercoppa Italiana 2017/2018 tra l’altro con doppietta del numero 17).

I punti cruciali della stagione

Come già detto, Immobile è già idolo, ha vinto trofei e segnato valanghe di gol ma qualcosa di magico sembra scattare al quarto anno, nonostante un inizio altalenante per la squadra con 2 vittorie, 2 sconfitte e 1 pareggio nelle prime 5 partite, Ciro ha già realizzato 4 reti in campionato e raggiunto quota 100 in Serie A. Dopo la caduta per 1-0 in trasferta a San Siro contro l’Inter, la Lazio inverte la marcia e non perderà più per 21 gare ma 1 in particolare è lo snodo fondamentale per la stagione, ed è datata 19 ottobre 2019, Lazio-Atalanta, gli uomini di Inzaghi sono ancora in crisi e i bergamaschi vanno avanti per 3-0 in un tempo a malapena e al duplice fischio vengono sommersi dai fischi. Tanti i mugugni, tanti i dubbi sul buon proseguimento del campionato, ma al rientro in campo dagli spogliatoi qualcosa cambia, la Lazio comincia ad attaccare ferita nell’orgoglio e grazie ad una rete di Correa e alla doppietta di Immobile con gol del pari al 93’, i capitolini agguantano il 3-3 e danno il via alla propria stagione.

100 gol con la Lazio e 23 solo nel girone d’andata

La Lazio parte e non si fermerà più per 20 partite e praticamente in tutte c’è la firma di Immobile. Il 3 novembre 2019 è una data storica per “The King”, si gioca Milan-Lazio a San Siro, gara storicamente tabù per i biancocelesti, ma Ciro e la sua squadra esorcizzano il demone rossonero vincendo, per la prima volta dopo 30 anni, per 2-1 con rete del solito Immobile che fa 100 con la maglia della Lazio. Il numero 17 non si ferma più, gol a Lecce, Sassuolo, Udinese x2, Brescia x2 e Napoli con una pausa in mezzo di tre partite senza marcare sul tabellino, ma è proprio la rete contro i partenopei che sancisce Immobile sempre più in vetta nella classifica marcatori a quota 20 al giro di boa, meglio di lui aveva fatto solo Antonio Angelillo, ex attaccante dell’Inter, nel lontano 1958/1959 con 22.

Record di gol e la Scarpa d’Oro

Il girone di ritorno si apre con una tripletta alla Sampdoria ed è qui che molti iniziano a pensare al record di gol e perchè no, alla Scarpa d’Oro non più come a un’utopia. Gonzalo Higuain realizzò 36 gol nel 2015/2016 con il Napoli ma per “King Ciro” nulla è impossibile, seguiranno infatti un’altra doppietta alla Spal e le singole marcature contro il Genoa e soprattutto l’Inter di Antonio Conte in quella che fu all’epoca a tutti gli effetti una sfida scudetto. Ad interrompere i sogni biancocelesti ci si mise di mezzo il Covid, la pandemia costrinse il campionato a fermarsi per 4 mesi bloccando lo stato di grazia di Ciro che però riuscì comunque nell’impresa citata in precedenza. Il 24 giugno ripartì la Serie A ma la Lazio non era più la stessa squadra e Immobile sembrava meno brillante, nonostante 2 vittorie importanti contro Torino e Fiorentina targate, tanto per cambiare dal classe 1990, la banda Inzaghi entrò in una spirale negativa e salutò definitivamente lo scudetto. Anche i sogni record di gol in Serie A e Scarpa d’Oro di Immobile erano a rischio, il bomber partenopeo rimase a secco per altre 3 partite prima di tornare a segnare all’Allianz Stadium contro la Juventus nella sfida al suo diretto concorrente alla titolo di marcatore principe, Cristiano Ronaldo. L’unico obiettivo rimasto alla Lazio era quello di aiutare il proprio bomber a realizzare quanti più gol possibili e la squadra, rivitalizzata per un ultimo sprint finale, riuscì nel suo intento. Un gol al Cagliari, la tripletta al Verona e la rete contro il Brescia alla penultima giornata portarono Immobile intanto in cima alla classifica della Scarpa d’Oro con 35 gol e a una sola lunghezza dal record di Gonzalo Higuain. Si arrivò quindi all’ultima giornata, si gioca proprio al San Paolo (ora Diego Armando Maradona) di Napoli, stadio che vide il “Pipita” siglare la 36esima marcatura 4 anni prima, quasi come un segno del destino e infatti così fu, al minuto 22, Immobile con un diagonale rasoterra raggiunse il tanto agognato 36esimo gol. Al termine della stagione Ciro Immobile sarà eletto Scarpa d’Oro davanti a mostri sacri come Lewandowski, Cristiano Ronaldo e Messi e, con la conquista del record condiviso con Higuain in Serie A, scolpirà definitivamente il suo nome nella storia del calcio italiano, dopo averlo già fatto con la maglia della Lazio.

di Alessandro Antonetti

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Pensieri e parole di
Guido De Angelis

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