Nel corso della trasmissione odierna di “Quelli che hanno portato il calco a Roma”, Roberto Arduini, giornalista e conduttore de “I Lunatici” su Radio2, è intervenuto ai microfoni del nostro direttore Guido De Angelis. Di seguito le sue parole:
“Seguo l’evoluzione della trattativa Greenwood con attenzione. Continuo a non capire come possano pensare di non fare un grande colpo. Ho guardato i convocati per il ritiro e sono rimasto incredulo, ma forse sarò io troppo pessimista. A oggi vedo una Lazio quasi lontana dalla parte sinistra della classifica. Cerco di essere oggettivo ma fatico a vedere una Lazio nelle zone importanti. Se va male qualcosa o si infortuna qualcuno saresti costretto a intervenire sul mercato a gennaio. Il rafforzamento della squadra non c’è stato. Si è fatta una campagna di sola sostituzione. Immobile è partito ed è arrivato Noslin, Anderson è stato sostituito da Tchaouna e Luis Alberto da Dele-Bashiru, considerando che la scorsa stagione siamo arrivati settimi bisogna fare qualcosa in più sul mercato.
Dobbiamo capire quanto vale la Lazio, lo scorso campionato è stato molto deludente ma bisogna rapportarlo al valore. Se la prossima stagione dovessimo arrivare decidimi a fine campionato bisognerà mettersi d’accordo sul valore effettivo, la Lazio è questa. Quello che accadrà nelle prossime settimane sarà importante. Ci sono dei difetti a livello comunicativo, la società ci racconta una squadra che può competere con tutti ma poi se arriviamo settimi la stagione non viene considerata fallimentare. Non criticherò mai Noslin e Tchaouna, perché so che gli servirà tempo”.
Questa squadra è corta davanti. In difesa e porta numericamente ci siamo. Mancano il trequartista e il grande esterno. Questo sposta tutto nell’opinione della rosa”.
Immobile? Mi dispiace che non chiuderà qui la carriera. Quello che è accaduto a Ciro non è bello. Nel post su Instagram dei saluti a Sarri ci sono commenti di gente che ha vomitato di tutto su Ciro. Li è chiaro che si fosse rotto qualcosa. Immobile. ha 34 anni, la carta d’identità non è una colpa. Ciro ha riavvicinato i tifosi, mi sarei aspettato un amore ed una gratitudine diversa. Qualcuno probabilmente non aspettava altro”.