In una serata dedicata alla Lazio, andata in scena nella serata del 9 luglio a Giulianello (LT), non poteva mancare di certo James Wilson, figlio dello storico capitano Pino Wilson.
James ci ha tenuto particolarmente ad essere presente alla serata, per assistere alla nascita imminente del nuovo circolo biancoceleste, che avrà i suoi natali a Velletri, verso settembre.
Anch’esso, intercettato dalla nostra redazione, si è reso disponibile per qualche domanda sull’evento, sul grande Pino e sulla situazione della Lazio di oggi.
Di seguito l’intervista completa.
Siamo presenti alla serata organizzata dal Circolo Velletri Biancoazzurra, prossimo all’apertura. Qui c’è James Wilson, figlio dello storico capitano del ‘74 Pino. Prima di tutto un commento sulla serata e sull’organizzazione?
“Poco da dire: serata favolosa. Quando si sta in mezzo ai fratelli laziali è sempre una cosa unica, dal godere delle emozioni al condividere la passione per la nostra amata Lazio che ci accomuna. Aneddoti, foto e abbracci sono le cose che fanno bene al cuore e a serate come queste”.
Il capitano Pino Wilson è stata una delle persone che hanno interpretato e divulgato la Lazialità in maniera esemplare. Ci può regalare qualche aneddoto o qualche episodio di spogliatoio che le raccontava?
“Ti posso raccontare un episodio che successo durante una partitella di allenamento. Sai benissimo come era il clima in quel periodo, soprattutto per vincere una partita settimanale. Ci fu un entrata molto brutta di papà su Frustalupi e da lì scaturì una rissa tutti contro tutti che, in modo eccezionale, venne risolta da Tommaso Maestrelli con la sua semplicità.
Per quanto riguarda le belle parole che hai detto su papà e merito dei tifosi laziali che lo hanno amato sin da subito e coccolato fino agli ultimi giorni della sua vita. Il bello è che continuano a farlo con me, e questa l’eredità più bella lasciata da papà ovvero: l’amore delle gente laziale”.
Pino Wilson ci ha sempre rappresentato in tutte le nostre sfaccettature. Ora c’è la figura di Ciro Immobile, addentrato in voci concrete di mercato. C’è qualche assonanza o magari diversità tra lui e papà?
“È sempre difficile fare dei paragoni, fermo restando che Ciro per noi è una bandiera, un vero e proprio idolo, lo sarà sempre. Lui se ne renderà conto con il passare degli anni quando ci saranno manifestazioni interamente dedicate a lui e capirà ancora di più ciò che ha fatto. Papà ha cercato sempre di difendere il mondo Lazio e la maglia, con onore e dignità. L’amore che ha ricevuto è sicuramente più grande rispetto a quello che ha fatto in campo. Ora siamo in un momento particolare del mercato, ciò non toglie quello che Ciro ha fatto per noi, di come lo ha fatto e di come ci ha rappresentato a prescindere dalla sua permanenza”.
Parlando di Lazio attuale. È stato presentato da poco Marco Baroni come mister e tre nuovi acquisti. A cosa può ambire la Lazio di quest’anno e qual è l’augurio che fa ai tifosi e alla Lazio stessa?
“A oggi, per come è stata fatta la campagna acquisti e mi dispiace dirlo, è stato fatto un passo indietro. Ovvio che io non ho nulla contro i nuovi innesti né tanto meno verso mister Baroni. Però ai nastri di partenza siamo un po’ indietro rispetto agli anni passati, poi sarà sempre il campo a parlare. Tutti ci auguriamo che sia una buona annata ma questo è quello che penso”.
Secondo lei, quale sarebbe l’innesto giusto che potrebbe ridare spirito ai tifosi della Lazio?
“Senza fare nomi, al momento, servirebbero due calciatori di spessore, calciatori che hanno un percorso importante e con certezze. Adesso abbiamo comparato dei giovani promettenti che sono incognite, ci auguriamo che possano fare bene, ma insieme a loro con due innesti di caratura alta sarebbero davvero la ciliegina sulla torta”.