Formello, dopo Baroni resta…Lotito. Lo show in conferenza: “Spesi 40 milioni, c’è anche l’IVA! Lo spogliatoio remava contro, non ci sono più bandiere!”

Nel giorno della conferenza di presentazione del nuovo allenatore Marco Baroni, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha introdotto il tecnico, poi ha ascoltato le domande dei presenti, infine ha preso il posto al centro della sala stampa e si è fermato a rispondere alla carta stampata.

Quanto ha speso sul mercato?

Io parlato di costi, ho speso 101 milioni lo scorso anno. Oggi 40. Il bollo depositato in Lega è di 18 milioni e 300mila per Noslin, quello che la Lazio deve pagare, più la commissione, quindi Noslin è costato 20 milioni. Cercate di sminuire il lavoro della Lazio. Vi faccio una lezione di bilancio: se compri all’estero, non c’è l’IVA, quindi vale il costo effettivo. Se tu compri in Italia ci devi applicare il 22% di IVA, io comprerò chi è funzionale alla crescita tecnica della squadra. Abbiamo una sala scouting con 8 persone che monitorano H24 tutti i giocatori nel mondo. Una volta individuati, andiamo sul posto a vederli, poi abbiamo fatto le scelte. La Lazio fa investimenti spaventosi, partiamo con l’Academy, verrà fatta la Chiesa, lo studentato, stiamo facendo quello che dovevamo fare in passato, lo fa il sottoscritto, questo presidente, poi partiremo con una comunicazione diversa. Si dicono tante stupidaggini. Tchaouna è stato comprato da Salerno, devi aggiungere IVA e commissioni, costa 10 milioni, questo è il tema. La seconda tranche di Milinkovic ancora non ce l’ho avuta, questa è la storia, speriamo che arrivi! Se i tifosi non vengono allo stadio, fanno un danno alla Lazio e non a Lotito. Lotito ha cacciato i soldi personali per sbloccare l’indice di liquidità. 

Lo scorso anno ha parlato di difficoltà nello spogliatoio…

Noi avevamo come obiettivo la Champions, è mancata per pochi punti. Abbiamo perso a Lecce, poi col Genoa, poi a Salerno, altrimenti saremmo andati in Champions. Il tema non è l’organico o Lotito, l’organico va gestito e purtroppo nella gestione qualcuno si è lamentato di non giocare, e allora si sono create delle situazioni. Sarri si è dimesso, il rapporto con Maurizio è idilliaco, ma a un certo punto ha trovato delle persone che gli sono andate contro. Tudor ha avuto un braccio di ferro, ha dato una “raddrizzata”, ha messo fuori qualche giocatore. Baroni non vuole singoli ma collettivo. Chi gioca partite personali, per me non gioca. Baroni ha carta bianca. Abbiamo scelto gente con le migliori performance fisiche in assoluto, gli altri si dovranno adeguare, altrimenti staranno fuori. Luis Alberto? Avete sentito l’uscita? Ha avuto tutti i soldi che voleva, poi dopo la Salernitana se ne esce così. Sapeva che c’erano delle difficoltà e poteva approfittarne. Oggi c’è un calcio fisico, dinamico, se non ce le hai purtroppo soffri. Sarri aveva chiesto Berardi, ha chiesto Ricci e abbiamo preso Rovella. Per la prima volta abbiamo comprato dalla Juventus, lui ha chiesto Pellegrini come aveva chiesto Hysaj. Anche Sarri si faceva influenzare dai nomi. Serve la qualità, non il nome. 

Cosa avete sbagliato?

A mantenere i giocatori che c’erano, avremmo dovuto mandarli via dall’inizio. Eravamo tra le squadre più anziane, ora dobbiamo costruire la società del futuro. Con l’età arrivano le pretese: “Io ho fatto, io ho fatto vincere”…è finito quel mondo. I giocatori hanno un’emivita di 3 anni: li prendi giovani, poi li vendi. Serve il collettivo, il calcio è un gioco di squadra e bisogna remare dalla stessa parte. Non possiamo più avere insidie dentro lo spogliatoio. Andate a vedere i gol che prendevamo, qualcuno non correva. Kamada? Non è dipeso da noi, il procuratore ha chiesto 2.5 milioni per il rinnovo di un altro anno, ma la Lazio è quotata, io devo fare gli interessi della Lazio! Io lavoro per la società del futuro, noi partiremo con l’Academy, stasera andiamo dal sindaco per parlare dello Stadio, non a parole. Devo costruire una società stabile, che non sparisca! I proprietari oggi durano 6-7 anni, poi spariscono. Quando non sono più in grado di tenere la società, scappano. Io i miracoli l’ho fatti una volta sola, con 550 milioni di debiti. Facciamo il possibile, vogliamo rimanere nel futuro, a futura memoria patrimoniale. Abbiamo 250 milioni di patrimonio immobiliare. A settembre avevo pagato già gli stipendi di gennaio. Io ho mantenuto gli accordi, gli altri no, quindi devo cambiare le persone. Quando vedo tentennamenti, devo cacciare fuori le persone. Ora finalmente abbiamo ricostruito un percorso diverso, abbiamo preso un allenatore di carattere, con attributi, capace, che ricostruisca un tessuto di persone. Dobbiamo azzerare il quadro pregresso, serve fame. 

Greenwood?

Non sapevate neanche chi fosse. Lo avevo preso a gennaio, ma c’era un disallineamento di un’ora tra mercato italiano e inglese. Ma non parlo di mercato, non c’è solo lui. C’è gente che vale 10 volte Greenwood, l’allenatore sa tutto. La linea della comunicazione sarà dura. 

Oggi pomeriggio c’è l’appuntamento per il Flaminio…

Un percorso realizzabile se convergono sulle idee, ho visto la comunicazione abbastanza propensa. Noi stiamo cercando di creare le condizioni per trovare un compromesso, contemperando gli aspetti normativi, politici, non siamo sprovveduti, non stiamo facendo proclami, la comunicazione l’ha fatta il Comune di Roma e non la Lazio. Vendo solide realtà e non sogni, le parole se le porta via il vento. Purtroppo mi devono sopportare, capisco che fanno le messe a morte, ma mi allungano la vita, non è un problema. Parlano i fatti, non le chiacchiere. Quando sono entrato io nella Lazio, la società era fallita. Nello spogliatoio c’erano le panche di legno, oggi quando viene Infantino rimane sbalordito, ieri ho avuto qui una delegazione istituzionale. Questi sono 28 ettari, voi parlate tutti! Molte società oggi ci stanno, domani cercano qualcuno che se le compri. E come norme, se fossero state applicate le norme, molte non si sarebbero iscritte al campionato. Io mi diverto a sentire le cose, a leggere i giornali e ad ascoltare le radio. Non c’è obiettività, altrimenti uno alza il telefono e mi chiede quanto io abbia speso per un calciatore. Purtroppo io prima faccio la stalla e poi il cavallo, lo studio radiofonico nostro è il migliore che c’è in Italia, penso anche allo studio televisivo con l’Hospitality. Organizzeremo la comunicazione, ma vi creerà un danno perché non vi farà più scrivere stupidaggini. Saranno allestiti 7 campi, la foresteria del settore giovanile, la scuola, la Chiesa, così inculchiamo anche qualche valore autentico.

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