Nel corso della trasmissione “Quelli che hanno portato il calcio a Roma”, in onda sulle frequenze dei 98.100 di Radiosei, lo storico attore e conduttore Enrico Montesano, è intervenuto in diretta dal nostro direttore Guido De Angelis. Di seguito le sue parole:
“Febbre da cavallo? È stata l’amalgama tra tutti quanti che ha permesso il successo. Gli attori che avevamo erano uno meglio dell’altro. Le scene le abbiamo fatte a Tor di Valle e all’ippodromo di Agnano. Non so dirti se è il film a cui sono più legato. Abbiamo preso diversi “biglietti d’oro”, premio che veniva assegnato ai film con più incassi. Febbre da cavallo non è stato tra quelli con più incassi ma nel corso degli anni è stato tramandato ed ha avuto successo”.
-Sulla Lazio del ’74: “La Lazio del ’74? Sono dei personaggi leggendari, tutti uomini con preciso carattere e propria storia. Si erano affermati in un modo diversissimo da quello di ora. Vennero presi da diversi contesti, come Maestrelli dal Foggia. Allenamento con loro? È stata un’emozione grandissima. Il presidente Lenzini mi disse di andare con lui, con la squadra B che si allenava con gli arbitri. Mentre noi ci allenavamo li la prima squadra si allenava vicino, spesso eravamo nello spogliatoio accanto. Ricordo che vedevamo maglie e scarpini dei calciatori. Ricordo di aver ereditato una maglia di D’Amico. Porto nel cuore anche la Lazio dei “-9″. Fascetti che mi disse di andare con lui allo spareggio perso contro il Taranto a Napoli. Sentii il discorso di Fascetti in hotel, c’era un’atmosfera incredibile. Quella Lazio e quella del ’74 sono le due che porto di più nel cuore. Sulla squadra del primo scudetto sono stati scritti anche tanti libri, sono giocatori con storie affascinanti”.
-Sulla Lazio attuale: “Un volta scrissi un articolo sulla Lazio. Siamo un ristorante che non può permettersi il grande chef (Sarri ndr.), il grande chef ha bisogno di ingredienti particolari. Baroni credo sia un bravo cuoco, che con gli ingredienti che ha può fare un bel piatto. Noi laziali siamo sempre contro, se non hai i soldi non compri. Con Sarri si poteva sognare? Sì ma sono uomini, alcune volte bisogna andare d’accordo con i propri registi. Con i miei figli ogni tanto si discute sulla Lazio, qualcuno è stato anche un po’ critico con la società. Ci sono stati presidenti che hanno dato tutto per la Lazio e si sono rovinati. Io non sono contro il presidente, lui è un risparmiatore, ma è sempre stato così e lo trovo un pregio. Uno dei modi per fare andare bene un’azienda è non sperperare. Articolo su Lotito? Scrissi che, quando riuniva il consiglio per approvare il bilancio, si circondava di specchi per ottenere il consesso totale, ma molti presidenti sono così. Credo che Baroni e questi acquisti faranno bene. Spezzo una lancia a favore di Fabiani, sta facendo molto bene prendendo diversi giovani”.